di Carlo Radollovich
Avevamo segnalato, nel corso dei nostri ultimi commenti sulla prossima Esposizione Internazionale, che a partire dal 2 gennaio sarebbero stati impiegati tremila operai circa, che la distribuzione del lavoro sarebbe stata spalmata su turni di venti ore giornaliere e che, pure nel corso delle successive domeniche, nessun tipo di sosta sarebbe stato effettuato.
L’attività relativa ad autotrasporti, a ruspe e a macchinari vari è perciò in piena attività (ma non si sarebbe potuto iniziare a lavorare con calma quattro/cinque anni fa, senza arrivare alla meta con l’acqua alla gola ?) e ci si augura che non capitino di nuovo eventuali rallentamenti o intoppi incresciosi.
La buona notizia arriva dalla vendita dei biglietti: ne sono stati staccati quasi otto milioni e si confida, come auspicato circa un anno fa, che si possa presto sforare quota dieci. Ma anche l’Albero della Vita, il simbolo Expo, sembra procedere abbastanza bene: i lavori di carpenteria sono stati praticamente ultimati e ci si attende, nel giro di poche settimane, che l’intera struttura possa essere eretta. Anche il Palazzo Italia procede nella sua costruzione come da ultimo programma e più di cento operai stanno installando la splendida copertura, composta da liste di vetro e da pannelli di cemento.
Per quanto riguarda la sicurezza di Expo 2015, ecco una serie di cifre che dovrebbe tranquillizzare il visitatore sotto ogni profilo: 2500 telecamere, un centinaio di metal detector, una struttura operativa che imposta e dirige il traffico interno di camion e furgoni, una stazione che raggrupperà la presenza di Polizia e di Guardia dia Finanza, una stazione diretta da Carabinieri, una stazione antincendio, due squadre di primo soccorso (medici e paramedici), due squadre di pronto intervento (Vigili del Fuoco), un eliporto (per servizio d’emergenza), settemila persone che, ogni notte, lavoreranno in tutta l’area garantendo manutenzioni varie, raccolta rifiuti e approvvigionamento dei ristoranti.
Inoltre, da alcuni mesi si stanno svolgendo simulazioni per combattere (speriamo di no) azioni terroristiche o per far fronte a improbabili scosse telluriche di rilievo.
Infine, per rendere l’area Expo ottimamente governabile, tutta la superficie espositiva è stata suddivisa in ottantaquattro quartieri e ad ogni quartiere verranno affidate duecento persone comandate da un esperto. Vi saranno complessivamente quattro accessi all’Expo: tre destinati al pubblico (qui entreranno in funzione i metal detector per il controllo di zaini e borse varie) ed uno considerato esclusivamente di servizio.
Insomma, considerata una media di visitatori giornalieri pari a 120mila unità, sembra che le contromisure adottate per la tranquillità e la serenità delle persone possano essere considerate di valido spessore. Peccato che, come si diceva all’inizio, il tutto debba essere messo a punto in via definitiva, a ritmo frenetico, soltanto negli ultimi mesi…