di Carlo Radollovich
Expo, di sera, piace sempre di più.
Malgrado la proposta di chiudere con un’ora di ritardo (alle 24 anziché alle 23) non sia piaciuta al sindaco Pisapia, all’Atm e nemmeno all’Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi (secondo la quale un orario prolungato di Expo non favorirebbe le normali attività dei ristoranti e dei locali milanesi), la tentazione di riproporre l’argomento è più che forte.
In effetti, il deflusso serale dei visitatori, seppure disciplinato, diventa giorno dopo giorno sempre più problematico. E ci si rende conto che iniziare a sgombrare, dalle 20,30, un’area affollatissima che si estende in lunghezza per quasi due chilometri, si presenta tutt’altro che agevole.
Il commissario Giuseppe Sala desidera ritornare alla carica per provare, almeno in via sperimentale, la chiusura alle 24. Si potrebbe iniziare dai giorni in cui il numero dei visitatori è decisamente alto ossia il venerdì, il sabato e la domenica. Tale richiesta verrebbe formulata non solo dalle persone in coda ai tornelli dalle 19 per poter usufruire dell’entrata a soli 5 euro, ma anche dal personale di diversi padiglioni, personale che incontra notevoli difficoltà nel ricordare alla gente che l’ora della chiusura si sta avvicinando.
Inutile aggiungere che anche le forze di polizia hanno il loro bel da fare nel convincere la gente ad uscire.
La comprensibile “inclinazione” da parte del pubblico nel voler ritardare l’uscita è pure riscontrabile quando i megafoni annunciano l’imminente orario di chiusura: i tavolini dei bar e dei ristoranti sono ancora occupati dai turisti.
E poi ci sono padiglioni che, rispetto ad altri, sono decisamente i favoriti per articoli o prodotti originalmente esposti. Da lì non si vorrebbe più uscire…
Non ci resta perciò che confidare nell’opera di convinzione svolta da Giuseppe Sala nei riguardi del Comune. Chissà se, per il prossimo week-end, potremo assaporare la possibilità di uscire da Expo un’ora più tardi.