venerdì, Novembre 22, 2024
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ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MILANO DEL 1906

di Carlo Radollovich

 Si sarebbe dovuta inaugurare nel corso del 1905 per celebrare l’apertura della galleria del Sempione. Ma diversi ritardi intervenuti nella perforazione del tunnel (impreviste infiltrazioni d’acqua in galleria, rocce più dure rispetto al previsto in alcuni tratti), fecero slittare l’inaugurazione al 28 aprile 1906, alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena.

L’area occupata dall’Esposizione, decisamente estesa, comprendeva l’intera Piazza d’Armi (sulla quale, nel 1923, sorgerà la Fiera di Milano) e il Parco Sempione, due poli collegati tra loro da una straordinaria e innovatrice ferrovia elettrica sopraelevata.

La grande manifestazione seppe infondere fiducia ai milanesi e all’Italia intera suscitando incomparabili entusiasmi. I diversi padiglioni furono allestiti con sobrietà e ispirati allo stile Liberty. Ecco un elenco dei più in vista: la mostra retrospettiva dei trasporti, l’acquario (l’unico padiglione ancora oggi esistente dopo opportuno restauro), la galleria delle Belle Arti, le mostre di architettura e di arte decorativa, varie sedi per la stampa, per le Poste, per il telegrafo, la sala congressi, il salone per i festeggiamenti.

Nella Piazza d’Armi, alla stazione d’arrivo della ferrovia sopraelevata, si imponeva la grandiosa Galleria del Lavoro, estesa su 30mila metri quadrati. E poi numerosi settori dedicati, tra gli altri, all’automobilismo, al ciclismo, alla sericoltura (con tanto di graziose “filandine” in costume brianzolo), la riproduzione di un quartiere arabo della città del Cairo con i suoi tipici porticati, i negozietti di tappeti, le caratteristiche danze orientali al ritmo di flauti e tamburelli. Infine, una forte attrattiva: la torre Stigler, una sorta di tour Eiffel in miniatura.

Tra i personaggi di spicco che visitarono l’Esposizione, oltre al nostro re e alla regina, segnaliamo il re del Belgio, il presidente della Confederazione elvetica Forrer, la regina Margherita (vedova di Umberto I, per la prima volta a Milano dopo l’assassinio del re a Monza nel luglio del 1900), lord Mayor di Londra e decine di ministri provenienti da tutta Europa, dalla Russia, dall’America del Sud, dal Messico, dagli Stati Uniti, dal Giappone, a sostegno delle loro esposizioni di prodotti o creazioni nazionali.

Purtroppo, il 3 di agosto, un violento incendio devastò la galleria decorativa italiana e quella ungherese, nonché la mostra dell’architettura.

Ma non si volle cedere a questo triste evento e l’insuperabile volontà dei milanesi, legata ad una elevata energia lavorativa, fece sì che i padiglioni inceneriti dal fuoco risorgessero a tempo di record, tanto che in data 15 settembre (appena un mese e mezzo dopo l’incendio) i reali d’Italia, giunti espressamente a Milano per la cerimonia, procedettero alla loro inaugurazione.

Ricordiamo (facendo un raffronto con gli 8 milioni di biglietti sinora venduti da Expo 2015) che il totale degli ingressi fu di ben 7.664.582 persone. Si pensi che il solo mese di ottobre 1906 fece registrare oltre un milione di ingressi, raggiungendo il complessivo numero di visite dell’Esposizione del 1881.

L’Expo 1906 si chiuse, con comprensibili rimpianti da parte delle aziende che la realizzarono e la mantennero in vita, in data 11 novembre con un lungo corteo illuminato da moltissime lampadine.

 

 

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