di Antonio Barbalinardo
Lunedì 12 marzo 2018, presso il teatro interno della Casa Circondariale di Bollate, si è tenuto il “Discorso Speciale” della Congregazione dei Testimoni di Geova dal tema “Chi è veramente Gesù Cristo”. Si può ritenere questo “Discorso Speciale” pronunciato presso il carcere di Bollate, un evento speciale e straordinario poiché è stato svolto in esclusiva all’interno dell’istituto di pena e in anteprima mondiale poiché tale discorso sarà reso pubblico presso le 120.000 Sale del Regno della Congregazione dei Testimoni di Geova e in altre sedi pubbliche nelle diverse parti del mondo soltanto nei giorni 24 e 25 marzo prossimo.
Pertanto si può dire che i partecipanti a tale momento di preghiera del “Discorso Speciale” sulla presentazione della vita di Gesù, dalla sua nascita alla sua morte, sono stati dei privilegiati, infatti, i reclusi di Bollate sono stati i primi a sentirlo e vederlo trasmesso dalla filiale di Roma della Congregazione dei Testimoni di Geova.
Ancora una volta la casa Circondariale di Bollate si è distinta per le sue aperture e dialogo con tutti evidenziando la sua particolare caratteristica di attenzione verso le persone recluse dando un’immagine diversa da tutti gli altri istituti di pena, una caratteristica acquisita nel corso degli anni diventata ormai un istituto modello.
Gli Anziani della Congregazione dei Testimoni di Geova che svolgono lì il servizio di testimonianza di fede sono presenti presso tale casa penitenziaria da diversi anni, hanno così potuto organizzare l’evento concordato con la Direzione dell’istituto di pena. Questo evento speciale ha visto la partecipazione di moltissimi reclusi uomini e donne di diverse nazionalità, razza e colore. Tutti i presenti hanno seguito con attenzione il momento di riflessione biblica durato circa due ore.
Io, sono stato invitato a partecipare a questo momento del “Discorso Speciale” che si è tenuto dopo quasi un anno da quando partecipai il 12 aprile 2017 alla Commemorazione della morte di Cristo che è il momento più importante della Congregazione dei Testimoni di Geova, così ho accolto l’invito ed ho potuto seguire questo momento di riflessione biblica ed evangelica in preparazione alla Commemorazione annuale che quest’anno si svolgerà sabato 31 marzo prossimo presso tutte le Sale del Regno e luoghi pubblici per dare la possibilità di far partecipare non solo i Fratelli e Sorelle di fede delle diverse Congregazioni ma anche chi desidera condividere questo particolare momento commemorativo.
Così è iniziata la presentazione del “Discorso Speciale” aperto dal Presidente dell’Assemblea che ha ringraziato i presenti, la Direzione, i diversi dirigenti e comandanti che hanno consentito di organizzare tale momento, dopo il cantico “Cristo è il nostro modello” è seguito un momento di raccoglimento e preghiera e dopo dallo schermo posto per l’occasione è iniziato il pronunciamento del “Discorso Speciale” da parte di Marco Frangioli, Membro della Filiale italiana della Congregazione di Geova di Roma, che ha svolto la sua riflessione biblica e evangelica, richiamando diversi brani riferiti alla vita di Gesù, e ha riflettuto anche nell’incoraggiamento nel proseguire nella fede e dare a tutti una speranza del nostro futuro.
Per sola curiosità, il Membro della Filiale italiana Marco Frangioli è originario della Lombardia, ed ha terminato la riflessione e c’è stata subito dopo la visione di un filmato sulla vita di Gesù Cristo.
L’incontro è terminato con il cantico “Lo voglio” tratto dal vangelo di Luca, seguito dal momento conclusivo di preghiera da parte di un Fratello Anziano della Congregazione.
Così i partecipanti reclusi dopo sono stati riaccompagnati dai loro Assistenti penitenziari nei reparti; i partecipanti al “Discorso Speciale” erano tutti interessati allo studio della Bibbia, studio che seguono negli orari prestabiliti dove incontrano gli Anziani della Congregazione nella piccola Sala del Regno che è collocato all’interno dell’istituto di pena.
E’ stato molto bello alla fine vedere queste persone recluse che salutavano calorosamente e con molto affetto i vari referenti uomini e donne della Congregazione dei Testimoni di Geova, autorizzati dall’istituto penitenziario nel seguire il percorso di fede dei reclusi.
Un Anziano della Congregazione ha riferito che i diversi reclusi interessati, accettano con gioia la parola biblica perché gli da conforto, speranza e li avvia a un cambiamento che gli fa riconoscere gli errori commessi in precedenza che li hanno portati alla detenzione, adesso cercano un futuro diverso e migliore partendo proprio dalla preghiera.