I cittadini di Quarto Cagnino sono preoccupati. Dopo le promesse dello scorso febbraio – e l’effettivo “sgombero” a marzo – Majorino ha nuovamente indicato la Scuola Manara come dormitorio per ospitare i profughi siriani ed eritrei che quotidianamente arrivano a Milano. I residenti si sentono presi in giro perché, in un’assemblea pubblica, l’assessore aveva giurato solennemente che la scuola, vincolata dalle Belle Arti, avrebbe presto avuto un futuro migliore.
Nell’ennesimo “tavolo di ascolto” tenutosi ieri sera in Consiglio di Zona 7 abbiamo appreso che il Comune non ha predisposto un adeguato servizio di sicurezza. Le pattuglie di Polizia Locale a presidio del territorio non si vedono. I cancelli della scuola di via Fratelli Zoia sono perennemente spalancati e i profughi scorrazzano indisturbati. Davanti all’emergenza umanitaria non si può fare finta di niente, ma all’Assessore ho ricordato di prendersi cura anche e soprattutto delle 400 famiglie milanesi che vivono in auto con i loro figli e dei tanti vecchietti che non stanno più usufruendo del sussidio integrativo. Negli interventi dei cittadini c’è chi ha parlato di aumento dei furti, chi si è detto timoroso di far giocare i propri figli nel parco giochi di fianco al plesso scolastico in stile liberty, chi ha parlato dell’importanza storico-architettonica della scuola. L’Assessore alle Politiche Sociali ha parlato della stesura di un bando da sottoporre alle associazioni che vorranno dare una nuova vita alla scuola costituendo un polo aggregativo per la cittadinanza. I tempi non si conoscono, ma appare evidente che con i continui sbarchi e la proclamazione del “nuovo califfato” da Aleppo (Siria) a Diyala (Iraq) la situazione non è destinata a migliorare sia per la mancanza di aiuti dall’Europa sia per l’incapacità del governo di affrontare la crisi. Ho proposto di chiedere alla Società Trenno di poter utilizzare la struttura dell’Ippodromo del Trotto e al Ministero dell’Interno l’utilizzo delle caserme dismesse, ma a quanto pare Alfano fa spallucce.
Alessandro De Chirico
Coordinamento Cittadino Forza Italia Milano
Ho riletto più volte l’articolo su “Emergenza profughi” e mi domando se l’estensore dell’articolo è mai stato in via F.lli Zoia. Oggi stesso ho avuto modo di girare per il parco adiacente la scuola L. Manara e di siriani neanche l’ombra; sono passato davanti alla scuola e i cancelli aperti erano quelli che permettono ai pulmini di entrare per trasportare i ragazzi portatori di handicap (in quel momento i mezzi erano due)e di siriani neanche l’ombra. Ho la sensazione che il sig. De Chirico parli per sentito dire o peggio per sostenere una tesi preconcetta. Quando parla di profughi che scorrazzano indisturbati, da l’immagine di mandrie di bisonti che distruggono ogni segno di vita civile.
Forse sarebbe meglio parlare non “dei residenti”, ma di alcuni residenti. Capisco che ci possa non essere accordo di tutti, ma chi adesso si fa portavoce delle esigenze del quartiere (enfatizzando pericoli inesistenti: aumento di furti, impossibilità/rischio dei bambini a giocare nel parco) dov’era quando la giunta Moratti ha chiuso il centro di Via Lamennais, malgrado le richieste di cittadini impegnati in uno sforzo, reale e non elettorale, per dare agli abitanti di Quarto una soluzione ai loro problemi?
Mi sarebbe piaciuta una maniera più pratica di affrontare il problema (siano profughi siriani, siano famiglie milanesi che vivono in auto, siano vecchietti): che cosa posso fare io praticamente? Nell’articolo non c’è nessun accenno.
La firma porta anche “Coordinameto cittadino di Forza Italia Milano: dov’era finora? I problemi di cui si parla nell’articolo c’erano anche 15-20 anni fa. Chi guidava la giunta milanese?
Quando l’estensore dell’articolo dimentica questi fatti diventa poco credibile e fa solo azione di “propaganda” e dio solo sa quanto “non ne abbiamo bisogno”.