di Carlo Radollovich
Abbiamo ancora negli occhi la splendida Nuova Darsena, non appena terminati i lavori di riqualificazione nell’aprile dello scorso anno, in attesa dell’Expo.
L’antico porto di Milano rimesso a nuovo, punto d’incontro in città tra il Naviglio Pavese e il Naviglio Grande, faceva parlare di sé anche a livello internazionale e contribuiva a creare un simpatico luogo di ritrovo, per milanesi e turisti, che da tempo si auspicava.
Certo, la spesa complessiva di circa 20 milioni di euro, necessari per rimettere in piedi la Darsena, incideva non poco sul già “fragile” bilancio comunale, ma i cittadini si mostravano grati per questa novità e apprezzavano le passeggiate lungo i bordi del porticciolo e i benefici effetti di un ritemprante relax durante i week-end.
Ma sabato sera, dopo il match Italia-Germania, questo idilliaco quadretto veniva completamente stravolto e sicuramente avrebbe fatto inorridire persone straniere a spasso per quell’area, magari sportivi per nulla tifosi di calcio. Che cosa era incredibilmente accaduto ? Un tappeto di enorme sporcizia, consistente in rifiuti vari e in pericolosi frammenti di bottiglie di vetro volutamente spaccate, si ergeva a triste testimone del dopo-partita, vista sul maxi-schermo allestito in loco.
E pensare che Palazzo Marino aveva invitato i presenti, grazie ad appositi pannelli luminosi, a non fare uso di petardi e di fumogeni, addirittura proibendo possibili tuffi in acqua. Inoltre, una disposizione comunale, evidentemente non conosciuta integralmente, vietava la vendita di dissetanti in bottiglie di vetro e lattine, in tutta la zona di Porta Ticinese e ove si svolgeva la ben nota movida.
Purtroppo, oltre a quanto portato con sé da casa dai tifosi, ambulanti abusivi decidevano di vendere non solo semplici bevande, ma anche alcolici.
Evidentemente, i necessari e indispensabili controlli non ci sono stati o forse resi operativi con molto ritardo. Amaro risultato: l’Amsa ha dovuto impegnarsi oltre misura, inserendo personale d’ausilio e alcune irrinunciabili spazzatrici.
Si auspica che, per eventuali manifestazioni future, si possa correre per tempo ai ripari, facendo magari uso di telecamere per incastrare le persone più selvagge e primitive.