di U.Perugini
Ammettiamolo certe volte si fa una fatica tremenda a dire no. Eppure non ci vorrebbe nulla. E’ un semplice monosillabo. Ma il problema è che dietro a questa parolina ci sono un sacco di emozioni negative che si mettono in moto.
E, allora, magari con fatica cerchiamo di rispondere sì a tutto. Anche a quel lavoro che non ci piace fare, anche a quell’invito che non gradiamo, anche a richieste che siamo certi alla fine creeranno in noi insoddisfazione, fatica, imbarazzo, ecc.
Nella maggior parte delle persone c’è la paura di non essere giudicati negativamente, di non creare conflitti, di non chiudere le porte, e il bisogno di essere compiacenti, di esser sempre disponibili nel timore che un nostro no ci faccia perdere un’occasione importante, e naturalmente c’è chi capisce al volo questo aspetto del nostro carattere e ci specula sopra. Che ne dite? Non è forse arrivato il momento per rivedere il nostro comportamento e cominciare a dire qualche no?
Segnaliamo un corso Adico – via Cornalia 19 – che si svolgerà sabato 21 gennaio – dalle 10,30 alle 16,30 – tenuto da Mirna Pacchetti, intitolato: “Impariamo a dire di no!”. Dedicato a chi vuole cambiare registro sia nella carriera che in ambito famigliare.
Abbiamo rivolto qualche domanda alla relatrice.
Dire “di no” può far pensare a un atteggiamento di chiusura sulle proprie posizioni per evitare i confronti con gli altri. E’ così?
No. 🙂
Se viene usato bene il no non è mai una posizione di chiusura, bensì un modo per iniziare il confronto. Il vero problema è che molte persone temono di doversi confrontare con gli altri.
Dire di no ci evita di diventare degli yes man, che non prendono mai decisioni e sono come delle banderuole al vento. Essere uno yes man non aiuta la carriera, anzi: ci fossilizza nella nostra posizione lavorativa, perché gli altri ci percepiscono come una persona che non è in grado di prendere posizione e di conseguenza di decidere autonomamente.
Se abbiamo degli obiettivi nella vita non possiamo avere questo atteggiamento, altrimenti le decisioni degli altri c’influenzeranno costantemente, impedendoci di raggiungere quanto ci siamo prefissati.
Chi ha sempre detto di sì e improvvisamente dice “di no” non crea una reazione di rifiuto da parte degli altri?
È impensabile che una persona abituata a dire si, improvvisamente dica solo no.
Il corso insegna a capire quando bisogna dire no e tenere la posizione, ma soprattutto come farlo.
Non è tutto bianco (solo si) o tutto nero (solo no). La vita è fatta di sfumature e il corso insegna ad avere la sicurezza di dire no nel modo giusto e quando serve.
Si può dire “di no” senza essere presi per maleducati o prevaricatori?
Certo, si chiama negoziazione.
Un no detto senza motivazioni è una chiusura, un no detto motivando (sinteticamente) perché si da questa risposta è il modo migliore per avviare una negoziazione che sia realmente win win, ovvero che persegua gli interessi di entrambe le parti.
Anche se… ad essere onesta: a volte dobbiamo fregarcene di essere maleducati e dire dei no secchi e decisi. Soprattutto con chi ci fa solo perdere tempo.
Spesso non si dice “di no” perché si ha paura delle reazioni altrui, di essere esclusi, di essere criticati. Come superare questi sentimenti?
Lavorando su sé stessi e imparando a non preoccuparsi del giudizio altrui. È impensabile che ciò che facciamo vada bene a tutti, dobbiamo prenderne atto e accettare che riceveremo anche delle critiche, il che non è un male: se sono costruttive ci aiutano a migliorare.
A nostra volta, possiamo dire dei no con atteggiamento costruttivo, facendo critiche che aiutino gli altri a migliorarsi.
Quanto conta nell’essere capaci a dire “di no” avere una buona autostima e coscienza di sé?
È fondamentale. Se ci riteniamo inutili, inesperti o poco abili a fare qualcosa non saremo mai in grado di far valere la nostra opinione.
Per avere ulteriori informazioni sul corso basta cliccare qui sotto:
http://www.adico.it/accademia/marketing/due-lettere-per-fare-carriera-e-essere-felici-it-1