di U. Perugini
“Se un uomo o una donna perdono la memoria, la prima conseguenza è lo smarrimento: non ricordano più chi sono, da dove vengono, non sanno neppure bene dove andare. E se a perdere la memoria è una città che ne è della sua identità sociale?”
Questa la riflessione più che condivisibile di Didi Gnocchi, Direttore editoriale di memomi, che oggi a Palazzo Reale ha presentato il progetto di un museo virtuale della memoria della nostra città, che potrà essere visto da tutti attraverso il sito www.memomi.it.
Accedendo a questo portale, si potranno vedere numerosi video (ne sono stati caricati al momento oltre 100) che, attingendo al patrimonio di immagini, ricordi, memorie, documenti riguardanti la nostra città ci aiuteranno a prendere consapevolezza del nostro passato.
memoMI è un progetto promosso dall’Associazione Chiamale Storie, con il sostegno della Fondazione Pasquinelli, il patrocinio del Comune di Milano, di Regione Lombardia, dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Milano, sviluppato da 3D Produzioni, che nasce da un lavoro di ricerca condotto in collaborazione con gli archivi pubblici e privati per raccogliere saperi e memorie che altrimenti sarebbero andati persi.
Ogni contenuto video è sempre raccontato in modo seducente e accattivante, come una bella storia che ci coinvolge tutti, senza perdere mai di vista i criteri storico scientifici che stanno alla base della ricerca.
Qual è allora la differenza tra storia e memoria? La storia cerca spiegazioni. La memoria seleziona gli argomenti più vicini alla nostra sensibilità e alla coscienza attuale. Perché la memoria ci dà consapevolezza facendo riemergere episodi, luoghi e persone dimenticate. E la consapevolezza individuale e collettiva è un buon bagaglio per partire e guardare lontano.
Ecco perché questi strumenti possono essere anche un veicolo formidabile in funzione didattica. I nostri ragazzi non sanno molto della città in cui vivono. Con memomi possono scoprirlo con piacere, maturando a poco a poco una maggiore coscienza comune, un senso di appartenenza che potrà aiutarli anche nelle loro scelte future.
Tanto per solleticare la vostra curiosità, per chi abita in zona 8, sarà possibile rivedere le vicende legate al complesso edilizio di Monte Amiata, oppure all’evoluzione del Portello, con immagini d’epoca originali. Chi si occupa di cronaca nera, potrà riandare ai delitti che turbarono Milano, come la morte della studentessa Simonetta Ferrero presso l’Università Cattolica (omicidio di cui non fu mai scoperto l’autore), le vicende della Banda Cavallero, e via di seguito.
Ma si potrà anche visitare la città, accompagnati da personalità della cultura, della letteratura, dell’arte come Pier Paolo Pasolini, Alberto Savinio, Anna Maria Ortese, Giovanni Verga, Giuseppe Arcimboldo, Francesco Hayez, Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Nè mancheranno altri protagonisti altrettanto importanti come la matematica Maria Gaetana Agnesi, Cristina Trivulzio, la fondatrice del Partito Socialista Italiano, Anna Kuliscioff, la signora dell’alta moda, Jole Veneziani, la designer grafica Lora Lam; e ancora sugli architetti e i designer, quali Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Gae Aulenti, Achille Castiglioni, Vittorio Gregotti, Alessandro Mendini e altri, il cui stile e le cui idee innovative sono state ambasciatrici della milanesità nel mondo.
Insomma il materiale è davvero tantissimo e di grande interesse. Con la possibilità di scoprire cose incredibili. Sapete, ad esempio, che l’Arena Civica, realizzata da Luigi Canonica, fu inaugurata con una gara di bighe? Che nel 1807 alla presenza di Napoleone venne allagata per creare un bacino adatto alla naumachia (battaglia navale). E, chi sapeva che all’Arena si esibì persino il grande Buffalo Bill?
Non perdete un minuto, il sito vi aspetta. Se amate Milano o solo se siete curiosi non dovete lasciarvelo sfuggire!
Per tutte le informazioni: www.memomi.it
Al seguente link un breve video di presentazione del portale: http://we.tl/kjlH5shvZO