sabato, Novembre 23, 2024
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A DICEMBRE BRAMANTE IN BRERA

di Ugo Perugini

Fa piacere presentare in anteprima una Mostra che sarà allestita a Brera a dicembre perché riguarda un grandissimo architetto, ma anche pittore, scultore, letterato, che lavorò a Milano negli anni che vanno dal 1477 al 1499, Donato Bramante. Di cui quest’anno si celebrano i cinquecento anni dalla morte (1443/4 – 1514). La Mostra di Brera verrà preceduta da una mostra a Vicenza (si aprirà il 9 novembre) che riguarda il Bramante progettista (suo il progetto della Basilica di San Pietro che ha cambiato il volto dell’architettura occidentale).

Personaggio poliedrico, inquieto, brillante, non si sa molto dei suoi primi anni di attività: nella Mostra di Brera l’intenzione è quella di evocare in primo luogo le tappe essenziali per la formazione dell’artista, e indagare il seguito che la sua attività ebbe in modo particolare a Milano e in Lombardia tra gli esponenti delle diverse arti figurative. Ricordiamo che Bramante affrescò il palazzo del Podestà a Bergamo (1477) e alcuni suoi disegni furono utilizzati a Milano attorno al 1481 da Bernardo Prevedari che ne realizzò un’incisione su lastra di ottone.

Bramante è un architetto che sa utilizzare un linguaggio architettonico innovativo superando un certo classicismo erudito e rielaborando le regole della prospettiva. Ma questa forza di cambiamento la si vede non solo nell’architettura. Anche nelle arti figurative Bramante dà un contributo notevole, influenzando eccellenti artisti del Rinascimento dell’area lombarda come Vincenzo Foppa, Ambrogio Bergognone, il Bramantino, Bernardo Zenale, che seppero cogliere, ognuno a modo suo, la capacità pragmatica e concreta del Bramante. Tra le sue opere più significative, basti citare il Cristo alla colonna (vedi foto in alto).

E allo stesso modo succederà anche in diversi ambiti artistici in cui operò: scultura, oreficeria, ecc. In architettura, un esempio significativo a Milano è la Tribuna di Santa Maria delle Grazie, dove eccellente risulta la sua capacità di conciliare il suo linguaggio con quello dei secoli alti del Medioevo. (foto)

Tribuna bramantesca a Santa Maria delle Grazie
Tribuna bramantesca a Santa Maria delle Grazie

La Mostra Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499, che si aprirà il 3 dicembre, verrà curata da Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini, con Maria Cristina Passoni e Francesca Rossi. Fondamentale è stato il contributo di Giorgio Armani per il finanziamento di tutta l’operazione.

Per finire, vorremmo citare il Bramante letterato, di cui purtroppo ci rimangono pochi sonetti. Il Vasari di lui diceva: “Fu persona molto allegra e piacevole e si dilettò sempre di giovare à prossimi suoi. (…) Dilettavasi de la poesia e volentieri udiva e diceva in proviso in su la lira e componeva qualche sonetto, se non così delicato come si usa ora, grave almeno e senza difetti.”Ricordiamo qui di seguito qualche verso di una sua deliziosa poesia che ha per tema la…sua calza bucata.

Ella ha tanti pertusi e finestrelle,

che più non ha gratugia o zelosia,

benché da bolletin chiuse ne sia

più che non ha Ferrara in sue gabelle.

 La calza ha tanti buchi e finestre che non c’è più nulla da rompere anche se i buchi sono chiusi da qualche cerotto (bollettino) che sono più numerosi di quelli che Ferrara (considerata al tempo sotto l’aspetto fiscale parecchio esosa) ritira per le tasse.

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