domenica, Ottobre 5, 2025

Dialogo con Madre Margherita Signorotto, Priora delle Carmelitane scalze di Milano

Madre Margherita, la ringrazio per aver accolto l’invito a un intervista-dialogo come lei sa conosco il vostro Monastero da molti anni, ho conosciuto la Priora Madre Emanuela e la Priora Madre Donata.

Detto questo è opportuno riferire che il vostro Monastero ha una ricca storia è all’interno del Municipio 8 e come storicamente noto, Milano nel 1923 aggregò a se gli 11 comuni limitrofi tra cui quest’area dell’ex Portello confinante al Comune di Musocco. Monastero oggi che è incastonato all’interno di un quartiere residenziale nelle vicinanze dell’allora ex Fiera di Milano oggi City Life.

La Priora suor Margherita

Madre Margherita, fatta questa premessa, adesso le pongo alcune domande prendendo spunto da Papa Leone XIV che in occasione della visita del 15 luglio scorso nel Monastero delle Clarisse ad Albano, in colloquio con le Clarisse riferì loro: “È bello che la Chiesa conosca la vostra vita, perché è una testimonianza preziosa”.

Queste parole di Papa Leone XIV mi danno lo spunto a domande che cercherò di farle.

D. Oggi siamo sempre più in un mondo globalizzato, meno disposto alla meditazione e preghiere, voi suore di clausura che avete deciso di vivere fuori del mondo ma con una vita contemplativa, di meditazione e di preghiera, cosa pensate di poter offrire a questa nostra società che si allontana sempre più dalla preghiera?

R. Forse non è proprio così, ci sono tante persone che chiamano per affidare alle nostre preghiere situazioni difficili di famiglia, malattie, problematiche dei giovani ecc. segno che tanti ancora credono nella potenza della preghiera e in un Dio che ascolta il grido dei suoi figli. Sarei più ottimista da questo punto di vista. È vero che i problemi sembra si siano moltiplicati anche a causa della fatica del vivere quotidiano, delle situazioni delle tante guerre che si stanno svolgendo nel mondo con le loro crudeltà, tutto questo certamente non aiuta, e senz’altro tanti si allontanano anche dalla fede e quindi dalla preghiera. Ma l’uomo ha insito in sé il desiderio di qualcosa che va oltre tutto questo e anela al trascendente. Gesù ha salvato tutti con la sua Morte e Risurrezione, e ci ama talmente tanto che ha pazienza con ognuno di noi e attende e rispetta il cammino di ognuno. Il Signore non ci abbandona e cammina con noi, ci sostiene anche quando non lo sentiamo e magari lo abbandoniamo. Noi offriamo la nostra vita che non è fuori dal mondo, ma direi che è nel cuore del mondo così come S. Teresa di Gesù Bambino ha detto: Nel cuore della Chiesa, mia madre sarò l’amore, così sarò tutto! Ecco il Cuore pulsa il sangue nelle vene e raggiunge le estremità del nostro corpo… così la nostra preghiera raggiunge i confini della terra, quindi tutti gli uomini, il come questo avviene lo lasciamo nelle mani di Dio a cui abbiamo offerto la nostra vita in questa forma particolare che è la clausura.

Cortile interno del monastero

D. Madre Margherita, ormai abbiamo in parte superato con la tecnologia l’era del computer e siamo nell’era dell’Intelligenza Artificiale, cosa possiamo fare?

R. Non sono molto addentro in tutto questo che l’Intelligenza artificiale ha messo in moto quindi non m’inoltro in questo argomento. Dico solo che il Signore ha dotato ognuno di noi di intelligenza e se la usiamo bene sapremo usare l’intelligenza artificiale per il Bene, rispettando l’uomo e non facendolo agire da… robot, ma un uomo con un cuore che pulsa di amore!

D. Madre Margherita, la tecnologia parla sempre più di robotica che si possa sostituire all’uomo, cosa pensa lei, sarà forse vero che tale tecnologia possa salvare questa nostra società?

R. In parte ho già risposto nella domanda precedente: l’uomo deve usare testa e cuore per vivere bene e creare un mondo vivibile per tutti. Ognuno di noi ha delle responsabilità di fronte agli altri uomini, al creato ecc. Facciamo tutto con sensibilità e attenzione pensando che con il nostro agire possiamo lasciare un mondo migliore, e come diceva S. Paolo VI, costruire la civiltà dell’Amore.

La cantautrice Giuni Russo

D. Madre Margherita, considerata l’attuale situazione delle crisi vocazionali religiose e non solo, voi come Carmelitane scalze ed in particolare suore di clausura, come e cosa pensate per sopperire a tale necessità di nuove vocazioni?

R. La nostra vita è nelle mani di Dio e come lo Spirito Santo è stato creativo nei secoli scorsi suscitando nuovi Ordini e Rinnovando quelli esistenti certamente non mancherà di creatività anche ai nostri tempi. A noi la fedeltà a compiere ciò che la nostra vocazione richiede.

D. Madre Margherita, un’ultima domanda con richiesta di preghiere affinché questo momento di guerre possa finire e le vostre preghiere possano raggiungere i cuori di chi oggi provoca tanti morti?

R. Certamente il desiderio della pace, in questo momento storico occupa la nostra preghiera e preoccupazione… La pace però inizia dal nostro cuore e dal nostro agire. Dobbiamo noi per prime nelle nostre relazioni cercare la pace e costruirla nelle nostre case.

La tomba di Giuni Russo

D. Madre Margherita, le pongo ancora due semplici domande. E’ conosciuto a molti del bel rapporto che la Madre Priora Emanuela, agli inizi degli anni 2000 ha avuto con l’allora famosa cantante Giuni Russo, con lei approfondì un percorso di fede, cosa può aggiungere a tale loro dialogo, amicizia e preghiera?

R. Sì Giuni Russo in modo particolare strinse una grande intesa con la nostra Madre Emanuela allora priora della nostra comunità. La prima volta la chiamò per ricevere il testo esatto della poesia Desiderio di cielo di Santa Teresa d’Avila da cui nacque il canto Moro perché non moro.

Poi fece amicizia con tutta la nostra comunità. In questa nostra chiesa veniva spesso a pregare per la santa Messa o per qualche funzione particolarmente solenne. Sceglieva un angolino da cui poter vedere il coro delle monache che lei amava come sorelle. Madre Emanuela testimoniò: “Tutto iniziò come sempre nella vita di Giuni con un incontro di anime con santa Teresa d’Avila.

La tomba di suor Emanuela Folli

D. Sappiamo che Giuni Russo al secolo Giuseppa Romeo è mancata il 14 settembre 2004, fu seppellita al Cimitero Maggiore di Milano presso il Campo 5 nel reparto tombale del vostro ordine religioso, li dove c’è anche Madre Emanuela, mancata il 3 aprile 2021, entrambe seppellite lì, perché di questa decisione pur se Giuni Russo è rimasta una laica?

R. Posso dire che era un desiderio di Giuni Russo che Madre Emanuela ha esaudito.

Grazie Madre Margherita di aver risposto ad alcune mie domande, so che vi state preparando con la preghiera e le opere per celebrare la ricorrenza del centenario della fondazione del vostro Monastero cui parteciperà anche l’Arcivescovo di Milano Sua Eccellenza Monsignor Mario Delpini diamo così appuntamento ai cittadini del territorio e ai lettori del giornale online: www.ilmirino.it al 21 settembre 2025.

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