di Carlo Radollovich
Un corposo progetto, da tempo in essere, si propone di consentire traffici mercantili e turistici lungo la via d’acqua Locarno-Milano-Venezia; la nostra Darsena, in tale contesto, potrebbe rivestire notevole importanza con la creazione di un vero e proprio Porto milanese.
Ma l’iter delle molteplici decisioni, da assumere nell’ambito del nuovo regolamento per l’intera area, si presenta alquanto complesso. Si pensi che, in Consiglio comunale, si dovrebbero affrontare circa duecento emendamenti.
E’ chiaro che maggioranza e opposizioni devono raggiungere un accordo entro un breve arco di tempo, anzitutto per velocizzare i dibattiti, per poi giungere al voto quanto prima.
La scorsa settimana si era verificata una serie di malumori e di incomprensioni nella maggioranza, specificamente tra la Lista Civica Sala e l’assessore al Demanio Roberto Tasca.
Nella Lista Civica, formata da cinque componenti, si afferma l’intenzione di rendere navigabili le vie d’acqua attorno a Milano, rinunciando alla creazione di quelle apposite piattaforme galleggianti che entravano a far parte del bando originario. Per contro,Tasca replica asserendo che il nuovo regolamento affiderebbe sì alla Darsena un particolare ruolo, ma con dinamicità piuttosto riduttive. Contemporaneamente, egli dichiara che le operazioni di pulizia, concernenti la Darsena e gli spazi circostanti, comporterebbero una spesa superiore al milione di euro all’anno.
E qualora si desse vita ad un pianto polifunzionale, si riuscirebbe ad incassare – sostiene Tasca – 200mila euro all’anno, ossia un quinto di tutte le spese riguardanti l’area.
In questi giorni si farà di tutto nel tentare di raggiungere un compromesso tra maggioranza e opposizione, mirato tra l’altro a diminuire il consistente numero degli emendamenti in discussione,
Forza Italia, da parte sua, sostiene che gli argomenti sul tappeto non riguardano soltanto il Comune, ma coinvolgono anche la Regione. Di qui la necessità di aprire un tavolo di discussione anche con la stessa.
Entro questa settimana sapremo verso quali direzioni l’intero complesso di normative potrebbe muoversi.