E’ un film che racconta gli strascichi dolorosi di una recente guerra combattuta vicino a noi. Quella del Kosovo, alla fine del 1999. Una guerra durante la quale si sono svolte violenze, torture, crimini contro l’umanità. Avvenimenti drammatici che purtroppo si verificano anche in questi giorni nella guerra in Ucraina.
Un film, quindi, tragicamente attuale che colpisce a fondo lo spettatore, grazie alla ricostruzione che ne fa l’abile mano del regista Dusan Milic. La guerra non si vede. C’è già stata. Ha fatto già tante vittime. Anche quelli che sono restati vivi non riescono a uscire dal terrore che aleggia pesante intorno a loro.
La storia, infatti, è quella di una ragazza, appena adolescente, Milica, che vive con la mamma e il nonno in una casa immersa in un bosco. I tre si sentono ancora sotto assedio e temono che i nemici possano fare loro del male. Probabilmente si tratta di paure immaginarie ma vivere con quest’angoscia è terribile.
Le forze della KFOR della NATO cercano di aiutarli e tranquillizzarli, consigliandoli di lasciare l’abitazione, ma il nonno, non vuole abbandonare la fattoria con i pochi animali rimasti, le galline, una mucca, sperando in cuor suo che rientri il figlio scomparso da tempo in guerra.
Il vecchio non dorme, veglia con il fucile ogni notte. Mentre i rumori della foresta incombono inquietanti. E così le due donne, nascoste sotto il tavolo, alla luce di una candela. La paura della guerra non è più fuori di loro ma dentro i loro cuori e non la si può estirpare, si è radicata a fondo.
A fatica si cerca di recuperare la normalità della vita. Milica frequenta una scuola improvvisata, ma i compagni uno a uno se ne vanno via. La madre non si è arresa del tutto al suo destino di vedova e forse coltiva la speranza di un nuovo amore che naufraga ben presto.
Nelle scene finali, il nonno, durante un terribile temporale, perderà del tutto il senso della realtà. Le trappole che aveva messo in atto per difendersi dai presunti nemici si ritorceranno su di lui, sulla sua casa e sulla figlia. Lui scomparirà nel bosco e le due donne, verranno salvate dall’intervento dei soldati, dopo l’incendio della casa, ferite ma vive.
Un bel film, nel quale prevalgono silenzi, oscurità, rumori fuori scena inquietanti, mentre all’esterno della casa, una natura per nulla benigna sembra cospirare contro i tre protagonisti. E’ l’angoscia della guerra, o quella della morte, di cui è difficile, forse impossibile, liberarsi. Ottima l’interpretazione di Slavko Stimac, il nonno, e di Danica Curcic, la figlia. Il film sarà nelle sale dal 21 aprile.