di Ugo Perugini
A Palazzo Marino è stata presentata in una affollatissima conferenza stampa la Mostra “Le dame dei Pollaiolo” alla presenza del Vice Sindaco Ada Lucia De Cesaris, dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, della Presidente Expo, Diana Bracco, del Direttore del Museo Poldi Pezzoli, Annalisa Zani, e del curatore Aldo Galli.
Il 7 novembre si aprirà, infatti, al Poldi Pezzoli la mostra che vede protagonisti assoluti quattro ritratti femminili riferibili ad Antonio e Piero del Pollaiolo (vedasi anche precedente articolo: http://ilmirino.demotest.pro/2014/07/25/poker-dame-dei-pollaiolo-poldi-pez). La mostra, che durerà fino al 16 febbraio 2015, sarà però anche un’occasione per presentare altri capolavori, come dipinti e disegni, sculture, terrecotte e lavori di oreficeria. Opere preziose e insolite provenienti da importanti Musei europei e nazionali che testimoniano l’alto livello qualitativo raggiunto dalle botteghe fiorentine del Rinascimento, simbolo importante dell’artigianato del nostro Paese, anche in vista del prossimo Expo.
Ma non basta. La mostra, grazie al sostegno della Fondazione Bracco, rappresenta un’opportunità per fare rete attorno al progetto, con un approccio condiviso e sistemico di varie istituzioni, per dare risalto al ruolo femminile, in modo diverso e nel senso più alto, al di là convenzioni e luoghi comuni, attraverso una ricca serie di eventi che coinvolgeranno le principali istituzioni culturali del territorio milanese.
Ci saranno concerti, itinerari condivisi con altre istituzioni museali, e anche iniziative originali come lo “shooting fotografico” che vedrà protagonisti fotografi più o meno famosi che riprenderanno di profilo, proprio come le quattro dame dei Pollaiolo, tutte le donne che vorranno farlo. Questo incontro sarà previsto per i giorni dal 26 al 28 settembre presso la Triennale.
Diana Bracco, Presidente Expo, durante la conferenza, ha accennato al progetto WE, cioè “Women for Expo”, un network di donne di tutto il mondo, che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione e delle sue molteplici declinazioni: con il fine di realizzare una grande campagna di sensibilizzazione che vuole mettere al centro di Expo Milano 2015 le donne che sono le protagoniste del sistema alimentare.
A questo proposito Diana Bracco ha affermato: “C’è una familiarità naturale con il nutrire, il prendersi cura e il fornire energia alla vita che inevitabilmente renderà le donne protagoniste dell’Esposizione Universale a Milano. Le donne infatti sono responsabili da sempre dell’attenzione e della solidarietà nei confronti della propria famiglia ma anche nel genere umano nel suo complesso.”
Annalisa Zani ha ricordato che la mostra ha richiesto quattro anni di preparazione, anche perché si tratta di un progetto di studio e di approfondimento molto accurato che arricchirà la conoscenza di queste opere, anche proponendo nuove ipotesi attributive. A questo proposito, è previsto un simposio per gennaio 2015 che affronterà proprio questi temi.
Tra le donne aderenti al Comitato d’onore, molte personalità di spicco della nostra città che hanno spiegato il perché del loro impegno volontario. Tra le altre, Lella Costa, Amalia Ercoli-Finzi, Andrée Ruth Shammah, Silvia Vegetti Finzi. Per due di loro, la dama del Poldi Pezzoli è stata anche “galeotta”, visto che ha consentito l’incontro con l’uomo che sarebbe poi diventato il loro marito. Certo, ancora le donne devono compiere molta strada verso una vera indipendenza. L’importante è comprendere e far comprendere che la questione femminile non riguarda solo le donne ma tutta l’umanità.
Aldo Galli ha poi illustrato alcuni dei 30 pezzi che provengono dalla bottega dei Pollaiolo, sottolineando quanto sia stata importante l’opera di Antonio Pollaiolo, snobbato dal Vasari che gli preferita il fratello Piero, e il suo contributo, al di là delle realizzazioni pittoriche, anche come cesellatore, orafo, disegnatore (quasi designer ante litteram) intagliatore, ecc. Insomma, una scoperta da non perdere che attenderà tutto il pubblico a partire dal 7 novembre prossimo al Poldi Pezzoli.