Il 23 maggio 1992 è la data dell’attentato mafioso nel quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone con la moglie, la magistrata Francesca Morvillo, e gli Agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicilio. Quella strage ricordata con il nome di “Strage di Capaci” viene definita la madre di tutte le stragi mafiose nonché icona della lotta alla mafia e il ricordo delle vittime di mafie.
Il 21 marzo di ogni anno ricorre la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafie. É una giornata che si svolge a livello nazionale nei luoghi e nelle piazze di molte città italiane dove ci sono state vittime di mafie e non solo, che vengono ricordate con momenti d’incontri, riflessione e con la lettura degli oltre mille nomi di tali vittime. Grazie all’Associazione Libera, inoltre, tale giornata di ricordo si sta estendendo anche a livello internazionale.
Perché proprio il 21 marzo è dedicato tale giornata? Un primo motivo é che il 21 marzo corrisponde all’inizio della primavera, col risveglio della natura, il fiorire dei campi e degli alberi e per Libera, in senso simbolico, rappresenta “una primavera” nella ricerca della verità e giustizia sociale, nel fare memoria e far crescere il seme di una nuova cultura rivolta in particolare alle nuove generazioni che crescano con tali valori. Un altro motivo, come riportano i riferimenti di Libera, è che durante la ricorrenza della prima giornata della commemorazione della strage di Capaci, allora la signora Carmela, madre dell’Assistente della Polizia di Stato e caposcorta di Giovanni Falcone, Antonino Montinaro, si avvicinò a don Luigi Ciotti e le disse: “Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri”.
All’epoca, infatti, i nomi di questi Agenti venivano ricordati solo con l’espressione “i ragazzi della scorta”. Ma proprio da quell’espressione di dolore della mamma di Antonino Montinaro e da tale richiesta nascerà la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Quest’anno ricorre la 28ª Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo di queste vittime.
A Napoli si é svolta la giornata nazionale, mentre a Milano il coordinamento di Libera Milano e Avviso Pubblico hanno disposto di svolgere tale importante momento commemorativo in piazza Prealpi poiché, come noto, in uno stabile della piazza fu assassinata Lea Garofalo da parte di appartenenti alla ‘ndrangheta.
Va così riferito in breve che Lea Garofalo fu una mamma che visse una vita tormentata a causa dei legami con ‘ndrangheta calabrese del marito e della sua famiglia. Dopo una serie di vicende aveva deciso di uscire da quella travagliata vita familiare portando con sé sua figlia Denise. La sua scelta, peró, non fu accettata dalla famiglia che sentenziò la sua fine decidendo di ucciderla. Dopo che gli atti giudiziari e i media riportarono la tragica storia di Lea Garofalo si decise di dedicarle una panchina rossa proprio nella piazza nei pressi dove fu assassinata.
Oggi piazza Prealpi, dopo la presentazione lo scorso 7 febbraio della Panchina gialla per i Diritti dedicata a Giulio Regeni e Patrick Zaki – nata grazie all’Associazione Libera, all’ANPI di via Bodoni, al Municipio 8, all’associazionismo sociale culturale del territorio e ai cittadini – è considerata la Piazza dei Diritti, motivo per cui si é svolta qui la giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime di mafie.
Così nella mattinata di lunedì 21 marzo scorso in piazza Prealpi c’è stato il ricordo commemorativo di tale giornata a cui erano presenti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Prefetto Renato Saccone, il Questore Giuseppe Petronzi, la dottoressa Alessandra Dolci della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, don Virginio Colmegna della Casa della Carità, il cantautore Roberto Vecchioni, il Presidente della commissione comunale Antimafia Rosario Pantaleo, la Presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi, gli assessori comunali Lamberto Bertolè e Gaia Romani, il consigliere comunale Alessandro Giungi, gli assessori municipali Veruska Mandelli e Fabio Galesi e altri consiglieri municipali, oltre alle diverse autorità civile e militari. Presenti anche molti rappresentanti del mondo dell’associazionismo sociale e culturale cittadino tra cui diversi rappresentanti delle Acli di Milano, Monza e Brianza, che già da diversi anni partecipano a tale importante momento, così come l’ANPI provinciale, rappresentata da Roberto Cenati, e molti rappresentanti dell’ANPI cittadina e del Municipio 8. Hanno partecipato inoltre anche gli alunni delle scuole del territorio municipale della Scuola Media Giancarlo Puecher e del Liceo Piero Bottoni con i loro insegnati.
Ha introdotto il momento pubblico Lucilla Andreucci, referente e coordinatrice di Libera Milano che nel suo intervento ha spiegato la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Il primo ad intervenire è stato il Sindaco Giuseppe Sala che in sintesi ha detto: “Milano combatte tutte le mafie, la ricchezza del nostro territorio fa gola alle mafie perciò noi ogni giorno la combattiamo proprio nel rispetto e ricordo di chi ha dato la vita per combattere le mafie come Lea Garofalo e molti altri e per questo a Milano è stato costituito il Coordinamento e la Commissione comunale contro le mafie”.
É seguita la testimonianza di Maria Luisa Rovetta, figlia di Alessandro Rovetta, vittima di mafia ucciso insieme a Francesco Vecchio il 31 ottobre 1990 a Catania e ha riferito del suo dolore ed esperienza della quale occorre fare memoria delle vittime.
Dopo sul palco sono stati letti i nomi delle oltre mille vittime di mafie che non bisogna dimenticare e che sono solo una parte, in quanto ci sono ancora altri nomi di vittime da scoprire e che non sono ancora conosciuti. Sul palco il primo a salire e leggere i nomi di queste vittime è stato il Sindaco Giuseppe Sala, a cui sono susseguiti molti rappresentanti Istituzionali e Militari, oltre agli alunni delle due scuole che si sono alternati alle diverse autorità nel leggere i nomi delle vittime di mafia.
Durante tutta la manifestazione sul palco gli artisti Adriana e Valerio con la loro musica e vari brani hanno suonato intercalandosi ai diversi interventi che sono seguiti durante tutta la manifestazione che è stata conclusa dalla conduttrice Lucilla Andreucci di Libera, la quale molto commossa ha detto: “Bisogna continuare a sognare nel combattere le mafie affinché ci sia giustizia“.
La giornata si é conclusa con il brano musicale di Roberto Vecchioni “Sogna ragazzo sogna…”.