di Giovanna Guiso
Una guida insegna a capire la differenza tra le terapie basate su prove scientifiche e le cure prive di presupposti rigorosi
La naturale propensione dell’uomo a voler credere che esista sempre una cura per qualsiasi tipo di patologia nasce dal fatto che quando è gravemente malato l’uomo è più vulnerabile al miraggio delle terapie alternative e quindi più indifeso dinnanzi a chi specula sulla sua sofferenza. Oggi però il malato ha un valido strumento per difendersi dai venditori di false speranze: è il vademecum “Non ho nulla da perdere a provarlo” realizzato dall’agenzia italiana del farmaco (AIFA) che affronta il tema delle cosiddette “cure miracolose” ovvero quei rimedi a cui vengono attribuite virtù eccezionali senza che siano supportate da alcuna evidenza scientifica.
Il vademecum è la versione italiana della guida per i pazienti realizzata dall’associazione non-profit inglese Sense about science e tradotta dall’AIFA per mettere a disposizione dei pazienti, in particolare quelli affetti da gravi patologie, strumenti che permettano di capire la differenza tra il mondo della ricerca che lavora seriamente e con passione per offrire trattamenti efficaci e sicuri e i ‘pifferai magici’ – come li definisce Luca Pani, direttore generale dell’AIFA – che speculano sulla sofferenza della gente utilizzando ‘tattiche di marketing travestite da evidenze scientifiche’ – come le definisce la ricercatrice inglese contro il cancro Liz Woolf.
Il vademecum fornisce indicazioni concrete su come accostarsi alle notizie mediche che circolano su giornali, riviste e siti web, perché i lettori possano affrontare con spirito critico le affermazioni riportate dai media su terapie e nuove scoperte, senza mai dimenticare quello che ha affermato la giornalista scientifica Caroline Richmond: «C’è un premio Nobel che attende la persona che saprà curare l’osteoartrite, la sclerosi multipla o l’Alzheimer e molte altre malattie. Perciò guardatevi dai venditori e dai testimonial».
Il vademecum offre anche consigli su come valutare i costi finanziari e soprattutto emotivi che spesso le terapie ‘alternative’ comportano e su come decidere indipendentemente dalle pressioni di familiari e amici. Inoltre, illustra nel dettaglio e in modo semplificato come funzionano le sperimentazioni cliniche, il processo di sviluppo dei farmaci e il loro monitoraggio una volta che sono stati commercializzati. Indica anche le fonti autorevoli e i testi divulgativi medico-scientifici, e riporta le testimonianze di persone nella stessa situazione, come quella di Rita Baillie, affetta da sclerosi multipla, che scrive: «È la speranza che ci fa arrampicare sugli specchi. Ho provato tanti farmaci e trattamenti costosi, negli ultimi venti anni, che avrei fatto meglio a fare una bella vacanza».
Il vademecum è scaricabile gratuitamente dal sito web:
www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Non_Ho_Nulla_da_Perdere_a_Provarlo_ITA.pdf