lunedì, Dicembre 23, 2024
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LA CRISI CALCISTICA DI ROSSONERI E NERAZZURRI

di Carlo Radollovich

Dopo un campionato considerato quasi “da fanalino di coda” per Milan e Inter, l’immagine calcistica della nostra città risulta decisamente opacizzata, facendoci dimenticare la consueta brillantezza di gioco delle due squadre, praticamente sempre ai vertici della classifica sino a pochi anni fa.

E questo inatteso flop si riflette pure sulla “reputazione” economica delle due compagini. Infatti, lo studio di un qualificato ente mette spietatamente in evidenza la perdita di “brand” sportivo subita da Milan e Inter dal 2009 in poi.

Concorrono a formare il cosiddetto “brand” le classifiche stilate dall’Uefa, gli incassi delle relative società, il giudizio espresso a livello internazionale e ovviamente il numero degli spettatori che sono affluiti allo stadio.

Basti osservare che anche il ritorno di prestigio internazionale è assai calato e se il “brand” sportivo in generale, sette anni fa, era stimato in 30 miliardi di euro, oggi raggiunge a fatica i 23 miliardi.

Tali dati appaiono ancor più intristiti se raffrontiamo il quadro calcistico delle milanesi con quello dei più prestigiosi club europei. Notiamo infatti che le squadre di Madrid (Real e Atlético), di Monaco (Bayern) e di Manchester (United) ci distanziano alla grande e noi ci accontentiamo a malincuore di vederle sempre all’apice, incoronate su un trono che un tempo sembrava appartenere soltanto a noi.

Per il momento, ci consoliamo con i profitti turistici e relativi indotti che entreranno nelle nostre tasche in occasione della finale di Champions a San Siro, ove attenderemo poco meno di 80mila tifosi. Si calcola che, tra spese per l’alloggio, ristorazioni, trasporti e  shopping, incasseremo circa 25milioni di euro.

Ma ora è essenziale che Milan e Inter possano recuperare prontamente buona parte dell’antica reputazione: i rossoneri preparandosi con spirito battagliero alla difficile conquista della Coppa Italia contro la Juventus, i nerazzurri cercando sul mercato non già calciatori di medio valore, bensì elementi di spicco che possano rilanciarli in campionato e nelle Coppe con il carisma di un tempo.

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