Centoventi anni fa, nel 1894, a Pisticci un piccolo paese della Lucania, oggi Basilicata, fu creato dalle sapienti mani del pasticciere Pasquale Vena un amaro dal gusto particolare, ma molto gradevole che partendo dalle strade mulattiere della collina di Pisticci, nel corso degli anni, ha percorso prima le strade del mercato locale, dopo quelle regionali e nazionali, in seguito quelle internazionali e oggi intercontinentali.
Il liquore pisticcese dal nome Amaro Lucano è diventato così l’amaro per eccellenza, riconosciuto e apprezzato dal pubblico in tutto il mondo per il suo gusto e premiato da tutti gli esperti del settore.
La storia descrive Pasquale Vena, creatore dell’amaro, come una persona intraprendente che dopo un’esperienza di vita vissuta nella città di Napoli, tornato al paese natio avviò una pasticceria. Come sia arrivato a scoprire e creare il suo amaro, conoscere gli ingredienti, le dosi e le erbe usate, non è noto a noi, ma soltanto agli eredi della Casa Vena.
Provo a immaginare il lavoro del pasticciere Pasquale Vena nel suo laboratorio che preparava ogni tipo di pasticceria da offrire alla clientela e com’era usanza allora preparava anche diversi tipi di liquori che produceva in proprio. L’usanza di preparare i liquori in casa dalla gente comune, è resistita fino agli inizi degli anni sessanta, in particolare in occasione dei matrimoni. Ricordo che quando si sposò mia sorella, già alcuni mesi prima del matrimonio oltre a preparare il corredo, prepararono anche il liquore fatto in casa che sarebbe servito per il giorno del matrimonio, anche se non mancavano alcune bottiglie di liquore comprato nei negozi, in particolare l’Amaro Lucano. Ecco perché penso che il pasticciere Pasquale Vena nel preparare i dolci e i liquori, senz’altro avrà provato moltissime volte i suoi liquori finché tra questi un giorno è venuto fuori quell’Amaro particolare, che è diventato la sua creatura, oggi il nostro Amaro Lucano. Oso ancora pensare che il pasticciere Pasquale Vena, le diverse erbe aromatiche le abbia cercate e raccolte personalmente negli anfratti dei Calanchi pisticcesi e nella località di Bosco Salice, mettendo insieme le diverse erbe aromatiche, unite a un giusto dosaggio, trovando così la formula magica dell’amaro di qualità che ancora oggi dopo 120 anni ne gustiamo la bontà.
L’Amaro Lucano com’è noto s’identifica con l’immagine dell’etichetta raffigurata da una giovane donna nel costume tradizionale pisticcese chiamato “Pacchiana”, classico vestito delle contadine, le nostre nonne l’hanno usato fino alla fine degli anni settanta. Circa l’immagine dell’etichetta ricordo che mia nonna, classe 1883, mi raccontava che la ragazza dell’etichetta dell’Amaro Lucano lei l’aveva conosciuta, era la più bella ragazza del paese, apparteneva alla famiglia D’Avenia e abitava nella Terravecchia, il centro storico di Pisticci, sinceramente non so quanto questo corrisponda alla verità o se solo una leggenda popolare, ma provo a pensare che sia così.
Perché presentare questa storia a Milano? Che cosa lega l’Amaro Lucano di Pisticci a Milano? Ci sono diversi motivi che li lega; il primo è che l’Amaro Lucano era presente a Milano già nel 1906 in occasione dell’Esposizione Internazionale. Milano, il prossimo anno ospiterà EXPO 2015, dal tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, per l’occasione, senz’altro questo prodotto sarà presente nei padiglioni espositivi.
Nel 1984, in occasione del novantesimo anniversario dell’Amaro Lucano, è stata organizzata nell’ambito della 67° edizione del Giro d’Italia la 7° tappa da Foggia a Marconia di Pisticci, tappa di arrivo voluta e promossa dalla Casa Vena, com’è noto, la manifestazione del classico e famoso giro ciclistico è nata a Milano.
Un altro motivo è che agli inizi degli anni ’70, dall’Istituto di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano partirono alcuni ricercatori archeologi che condussero degli scavi proprio nel territorio del comune di Pisticci, che fu fondato dai greci e faceva parte della Magna Grecia. Le ricerche archeologiche portarono alla luce una serie di reperti che hanno dopo consentito un perfetto connubio di collaborazione con la Casa Vena così da organizzare nel 1986 presso i mezzanini della Metropolitana Milanese di Piazza Duomo l’esposizione di molti reperti archeologici con la presentazione del catalogo “I Greci sul Basento”.
Inoltre molti ricorderanno che nella Stazione Centrale di Milano per moltissimi anni sull’arcata laterale in alto era posta l’insegna luminosa dell’Amaro Lucano, personalmente non rappresentava solo un’immagine pubblicitaria, ma simbolicamente dava il benvenuto a tutti i viaggiatori, agli emigranti meridionali, ai lucani e pisticcesi in particolare che transitavano nella stazione per le diverse destinazioni del triangolo industriale del nord Italia e per i diversi paesi oltre le Alpi, dove nella valigia non mancava l’Amaro Lucano.
Un ultimo legame dell’Amaro Lucano a Milano, è che a poca distanza dal Duomo c’è la sede commerciale della Casa Vena, dove il pronipote del fondatore, il dottor Leonardo Vena, marketing manager, insieme a un affiatato team di giovani professionisti laureati, gestisce e coordina la commercializzazione e lo sviluppo di tutti i prodotti che la Casa Vena produce.
Ho visitato recentemente l’ufficio commerciale della Casa Vena, sono stato accolto dal dottor Leonardo Vena e, dialogando con lui, ha riferito che gli eredi della Casa Vena oggi continuano a produrre il loro Amaro, fieri della storia degli avi e della tradizione che hanno tramandato, ma guardando avanti, proiettati nel futuro nel portare sul mercato i diversi liquori prodotti affrontando nuove sfide commerciali e il nuovo logo LUCANO 1894 SRL ne è la prova della modernità, mantenendo sempre un prodotto di qualità, semplicemente buono, nel continuare per altrettanti anni questa storica avventura iniziata nel 1894.
Antonio Barbalinardo