Si parla molto di intelligenza artificiale. Anche nel recente Forum di Davos si è affrontato l’argomento soprattutto nel timore che con l’introduzione di questi sistemi possano essere eliminati molti posti di lavoro, anche se esiste la possibilità, altrettanto certa, che ne possano essere creati altri di nuovi.
Comunque, il momento è delicato perché l’Intelligenza Artificiale con la quale ci dovremmo confrontare si presenta sotto molti aspetti. Un libro, recentemente uscito da Franco Angeli editore, può fornirci alcune utilissime indicazioni su un aspetto dell’IA tra i più innovativi e affascinanti. La cosiddetta Intelligenza Artificiale Conversazionale.
Il libro scritto da Chiara Martino, si intitola proprio “Intelligenza Artificiale Conversazionale” ed esamina come si creano chabot e assistenti vocali. Dando indicazioni su come vengono progettati e implementati. Ma soprattutto si sofferma sulle opportunità professionali legate alla loro realizzazione. Ma andiamo con ordine.
L’IA conversazionale si concentra sulla capacità di un sistema di interagire e comunicare in modo naturale con gli esseri umani attraverso il linguaggio che usa la gente comune. I chatbot, assistenti virtuali e sistemi di riconoscimento vocale sono esempi di applicazioni di intelligenza artificiale conversazionale.
Per arrivare a questo però a monte c’è la cosiddetta IA Generativa, che si riferisce a sistemi in grado di generare nuovi contenuti, come testo, immagini, suoni o addirittura video, che possono essere indistinguibili da quelli creati da esseri umani. Questi sistemi spesso si basano su reti neurali generative, che imparano dai dati raccolti in precedenza per crearne di nuovi.
L’introduzione di sistemi basati su queste tecnologie può avere impatti sul mercato del lavoro?
Alcuni posti di lavoro, soprattutto quelli ripetitivi e automatizzabili, potrebbero essere sostituiti da soluzioni automatizzate. Tuttavia, l’implementazione di tecnologie basate sull’IA può anche creare nuove opportunità di lavoro in diversi settori.
Ad esempio, la crescente domanda di soluzioni basate sull’IA crea opportunità per sviluppatori, ingegneri e specialisti dedicati alla progettazione, sviluppo e manutenzione di questi sistemi.
Non dimentichiamo che l’IA richiede dati di alta qualità per funzionare correttamente. Gli esperti nell’analisi dei dati saranno essenziali per interpretare e preparare i dati per l’addestramento dei modelli.
Non bisognerebbe mai sottovalutare, inoltre, l’aspetto etico. L’aumento dell’IA ha portato alla necessità di sviluppare norme etiche e regolamentari. Gli specialisti in etica dell’IA e regolamentazione possono diventare importanti per garantire un utilizzo responsabile di queste tecnologie.
Accanto a queste nuove figure specialistiche, vanno poi aggiunti gli esperti nell’integrazione di soluzioni AI nei processi aziendali esistenti il cui compito sarà quello di massimizzare i benefici delle tecnolodella gie emergenti.
In questa ottica, saranno anche particolarmente strategici coloro che si occuperanno della formazione degli utenti e del supporto tecnico allo scopo di garantire un’adozione efficace di tutte queste tecnologie.
Insomma, l’automazione basata sull’IA può produrre grandi cambiamenti nell’occupazione lavorativa, ma indubbiamente può anche aprire nuove opportunità professionali in settori emergenti e in rapida crescita.
La formazione continua e l’adattabilità saranno chiavi per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità nell’era dell’IA. Un aiuto per indirizzare i giovani verso queste nuove frontiere del lavoro futuro può fornirlo il libro già citato.
Chiara Martino, Intelligenza Artificiale Conversazionale, Manuale Franco Angeli, 23 euro.