di Carlo Radollovich
E’ vero che, entro la fine di questa settimana / inizio della prossima, è previsto una sensibile diminuzione delle temperature, ma è altrettanto vero che le giornate milanesi di dicembre, considerata la stagione invernale, sono risultate sin qui di una mitezza incredibile.
Ci rifacciamo ad un esempio concreto affermando che nella nostra città, il giorno di Natale, si è sfiorata una temperatura massima di 17 gradi, lasciando comunque intendere che questo mese chiuderà con una media di 8 gradi circa, mentre nei decenni precedenti si raggiungevano a fatica i 4,2 gradi.
L’atmosfera è tersa e appare ovunque in tutta la sua limpidezza (“Il cielo di Lombardia così bello quando è bello”, scriveva Manzoni) e osservare da casa nostra le vette alpine completamente innevate, ci conferisce un pizzico di inaspettata gioia. E un panorama ancor più spettacolare ci viene offerto dalle terrazze del nostro Duomo.
Il vento che soffia da nord, il tanto temuto Foehn che le nostre nonne temevano perché, secondo una vecchia leggenda, sarebbe apportatore di influenze e di febbri varie, ha spazzato l’aria con le sue possenti folate, quasi azzerando l’opprimente smog che ci attanagliava. Certo, questo magico effetto non durerà ancora per molto e le polveri sottili, purtroppo, torneranno a farsi vive.
Possiamo sotto certi aspetti archiviare l’inverno? Sarebbe piacevole crogiolarci in questa speranza, ma le temperature non continueranno ad essere così clementi… Tuttavia, alcuni meteorologi ci dicono che, per Capodanno, un certo rialzo termico potrà tenerci compagnia.