di remo righi*
L’affermazione del titolo sembra che sia stata scritta da Monsieur de La Palice. Eppure è proprio così. Tenere pulita la città dipende soprattutto da chi ci vive. Se si butta il sacco della spazzatura nel cestino pubblico, questo non va. E bisogna stigmatizzare un comportamento del genere. Insomma, bisogna imparare la corretta raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi. E segnalare, se esistono, casi di scarsa coscienza civile. L’educazione nasce attraverso la comunità.
C’è l’associazione Giacimenti Urbani (www.giacimentiurbani.eu/) che promuove, riportiamo le loro parole: “l’impegno civico scoprendo, valorizzando e raccontando attraverso inchieste giornalistiche le azioni di chi tutti i giorni si adopera per rispettare l’ambiente e il mondo. Entro fine anno, quartiere per quartiere, gli esempi più interessanti e virtuosi riceveranno un premio in via di definizione. Tra i problemi per i quali siamo alla ricerca di buone idee: soluzioni per dissuadere i cittadini dalla malsana abitudine di riempire i cestini pubblici con rifiuti domestici, promozione della raccolta differenziata dei medicinali, delle pile, delle lampadine a basso consumo e dei neon e delle pile.”
Segnalate casi di comportamenti irregolari ma anche di atteggiamenti virtuosi a info@giacimentiurbani.eu.
Ma c’è anche altro che potrete trovare alle pagine facebook di “Quartieri ricicloni” e Recupmilano (https://www.facebook.com/recupmilano/?fref=ts). Quest’ultima iniziativa si pone come obiettivo di raccogliere il cibo deperibile e invenduto nei mercati. Per ora la cosa funziona presso via Papiniano e a breve anche in via Padova. Ma grazie ai contributi di tutti potrebbe estendersi virtuosamente a tutta la città. Per informazioni, scrivere a recuperamilano@gmail.com.