di Carlo Radollovich
La Lombardia si lamenta apertamente con Berna per la chiusura notturna di alcuni valichi con il Canton Ticino.
Anche se la Lega Nord dichiara di comprendere i motivi per cui la Svizzera ha attuato questo provvedimento (dimostrazione contro le rapine effettuate da diversi elementi provenienti dall’Italia), la chiusura di tre confini dalle 23 alle 5 e precisamente Pedrinate-Colverde e Novazzano Ronago (Como) nonché Ponte Cremenaga (Varese), scombussola il traffico con il vicino Cantone.
Si chiede pertanto alla nostra Regione, con tanto di documento, di fare da tramite con il nostro Governo affinché questi contatti Berna, convincendola a cancellare la penalizzante misura, la cui durata iniziale dovrebbe estendersi per sei mesi.
E’ vero che il segnale elvetico intende muoversi contro l’immigrazione, ma una ventina di sindaci del Varesotto sottolinea che l’handicap si ritorce essenzialmente contro la popolazione. E gli amministratori locali, in fascia tricolore, hanno vivacemente protestato al valico di Cremenaga.
Alcune delegazioni, facenti parte delle due Province coinvolte, hanno poi voluto incontrare alcune autorità elvetiche per porre sul tappeto l’ostico argomento. Risultati concreti non sono stati raggiunti, ma il confronto è stato stabilito e si ritiene che altre proteste possano essere avviate contro la misura elvetica.
In consiglio regionale, a Milano, è stata presentata una mozione da parte di Luca Marsico, votata a larga maggioranza. La Lega Nord ha tuttavia ribattuto affermando che non si sta parlando della difesa dei frontalieri perché la chiusura notturna, dalle 23 alle 5, non creerà agli stessi importanti disagi.
Si attendono ovviamente ultime novità al riguardo, dopo che l’ambasciatore elvetico sarà stato convocato da parte della Farnesina.
Purtroppo, non si nutrono al momento concrete speranze circa l’invocato ammorbidimento da parte svizzera. Addirittura si prevede che altre dogane, ovviamente non di spicco, possano subire un’identica chiusura durante la notte.