Cherry Juice, succo di ciliegia, è l’ingrediente di un cocktail inventato dal padre della piccola Selma che piace tanto alla bambina. Durante la guerra in Bosnia-Erzegovina tra il 1992 e il 1995, la piccola chiederà al padre di andare a comprare il succo di ciliegia al supermarket perché in casa è finito. Lui non tornerà più perché morirà sotto le bombe.
Il titolo del film racchiude questo dramma e il senso di colpa della piccola per la morte del padre. Selma, diventata grande, vorrebbe realizzare un film su quel triste periodo della sua vita ma per vari motivi il film non si farà. Il film abortito, in realtà, rappresenta la vita mancata, interrotta dal peso di una guerra che la travolge e la confonde.

L’attore protagonista Niklas (Niklas Loffler) non viene avvisato in tempo di questa sospensione e andrà egualmente a Sarajevo. Qui troverà la regista e insieme trascorreranno il capodanno. Sono due giovani e vorrebbero riprendersi la vita ma non è facile. Il loro rapporto si articola tra incomprensioni e ricordi dolorosi.
In realtà, non è facile liberarsi dai rimpianti, dai rimorsi ma anche dal desiderio di vendetta che maturano velenosi durante il triste periodo della guerra. Lo dice la stessa autrice della sceneggiatura e attrice, Mersiha Husagic: “le tracce e le ferite della guerra non si cancellano”.

Ma aggiunge anche un’altra riflessione che ci sembra molto importante in questi momenti nei quali tutti temiamo per la pace. Lei dice: “…la guerra è diventata parte della vita di tutti noi, è costantemente al centro della nostra attenzione. Come possiamo vivere in un mondo in cui la violenza e la guerra sono parte della nostra vita?”
La guerra porta con sé la paura che è il contrario dell’amore. Bisogna essere capaci di rischiare ad amare e mettere da parte la paura che divide e che ci rende nemici, uno all’altro. Il film, con la sua serrata sceneggiatura, i suoi flash back, i suoi “neri” improvvisi, ci fa rivivere quei sentimenti contraddittori che spezzano lo scorrere della vita e che ci rendono meno umani, come fa da sempre la guerra.
Il film, presentato alla 35° edizione del Trieste Film Festival, ha ottenuto importanti riconoscimenti ed è stato prodotto anche grazie ad un crowdfunding.