Il caldo afoso e insopportabile delle scorse settimane aveva procurato diversi guai ai nostri concittadini (e non solo), a volte addirittura costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso. Ma al di là di questi momenti veramente gravi, non tutti avevano la possibilità, dopo le ore di lavoro, di potersi rinfrescare tuffandosi in una piscina vicina, perché alcune strutture si trovavano (e si trovano tuttora) in condizione di totale inagibilita’ .
E’ il caso, per esempio, del LIDO di Milano, al quale si accedeva da piazzale Lotto, una storica piscina che potremmo definire meravigliosa se pensiamo a certi suoi eleganti risvolti architettonici, tipici degli anni Venti, la quale è purtroppo chiusa dal 2019. Una società estera ipotizzava di poterla riqualificare entro tempi brevi, ma nulla si è concretizzato.
Certe sue vasche, in cui appaiono desolanti ciuffi d’erba rinsecchita, mettono addosso inquietudine e soprattutto un’aria malinconica. Altra piscina che non riveste più il ruolo di centro balneare è la SCARIONI, realizzata negli anni Cinquanta, che risulta in stato di completo abbandono dal 2019.
Per la verità, nel 2003 si era iniziata una ristrutturazione costata parecchi quattrini, ma gli impianti, nel giro di pochi anni non erano ancora funzionanti, si verificavano perdite d’acqua nelle vasche e addirittura si notavano alcune scalette deteriorate. I comitati di zona elevavano le loro vibrate proteste, ma la struttura, per tutta risposta, venne abbandonata.
E che dire della SUZZANI a vasca coperta, anch’essa ubicata presso Niguarda ? E’ chiusa dai primi di agosto di quest’anno e ancora non si conoscono i tempi di recupero. Concludiamo con un’altra infelice chiusura che riguarda la ARGELATI, un impianto che risale al 1915. Qui un soggetto privato ha proposto di farla rivivere. Si è in attesa di una proposta concreta a tutti gli effetti e poi, eventualmente, si effettuerà una gara.