di Carlo Radollovich
Questa Cascina, edificata nel Quattrocento, è osservabile (per ciò che rimane della stessa e tenuto conto che è stata incorporata nel secondo dopoguerra in una moderna casa) a pochi passi da piazzale Brescia e precisamente in via Paris Bordone 9, una parallela di viale Murillo.
Menzionata nei secoli scorsi come osteria, faceva bella mostra di sé grazie anche ad un elegante porticato che si presentava con deliziosi archi a tutto sesto.
Isolata dalle costruzioni di quel tempo, si poteva accedere alla Cascina tramite un ponte levatoio che scavalcava un fossato. Era pure “protetta” da una piccola torre d’avvistamento, ben affrescata con uno stormo di uccelli in volo.
Di proprietà della famiglia Caimi (lo stesso casato che aveva eretto una villa ancora oggi in attesa di essere restaurata, ad un centinaio di metri dalla splendida Villa Scheibler di Quarto Oggiaro), fu successivamente ceduta, alla fine del XV secolo, a Giuseppe Bolla, noto giureconsulto milanese.
La Cascina Bolla è stata oggetto di studi da parte di alcuni ricercatori storici, i quali, verso il 1980, hanno potuto appurare, anche se non con certezza assoluta, che essa fu abitata da Leonardo da Vinci. Si racconta che egli, per riposarsi dagli intensi sforzi prodotti mentre affrescava il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie, avvertisse la necessità di rilassarsi presso una quieta dimora, anche se alquanto lontana dal luogo in cui lavorava.