di Ugo Perugini
Alice Bel Colle è un paese tra Acqui Terme e Nizza Monferrato, in provincia di Alessandria. Il nome ha qualcosa di fiabesco e, in realtà, si può ben dire che si tratta di un paese delle meraviglie, dove il vino buono ha creato una vera e propria cultura legata alla coltivazione delle viti che affonda le radici nel tempo e si proietta verso il futuro, continuando ad essere una realtà economica di assoluto livello.
Casa Bertalero rappresenta bene questo trait d’union tra passato e futuro. Infatti, è una azienda che produce e vende vino, attenta alle novità ma ricca di una grande tradizione storica, come conferma il Museo del Moscato dell’800, allestito all’interno della struttura. Chi visiterà questa esposizione potrà apprezzare vecchi torchi a vite, strumenti vari per la lavorazione dell’uva, e botti di tutte le dimensioni da quelle ridotte, le barrique, fino ai tonneau, fusti di rovere capaci di contenere 9000 litri.
Senza dimenticare una sala conferenze ampia e suggestiva situata nelle cantine che ospita incontri , convegni e manifestazioni come quella relativa al Premio letterario legato al vino che si è svolta domenica 2 luglio e organizzata dalla Casa Editrice OTMA e presentata da Otmaro Maestrini.
Il vino e la crisi
Negli ultimi tempi, purtroppo, per l’economia vitivinicola le cose sono diventate più difficili che in passato. Chi parla così è il titolare di casa Bertalero, dr. Ricagno. E’ vero che la zona è stata considerata Patrimonio Unesco ma in Italia negli ultimi decenni si sta notando un deciso calo del consumo di vino, dovuto a diversi fattori (cambio delle abitudini di consumo, leggi antialcol, crisi economica) e le istituzioni sembrano non accorgersene. Senza dimenticare – aggiunge Ricagno – l’azione della concorrenza sleale di aziende che importano i vini dall’estero e li lavorano in Italia, fregiandosi egualmente del marchio “Made in Italy”.
Anche a livello regionale – secondo Ricagno – c’è una certa disattenzione delle autorità preposte. Il Piemonte qualche anno fa era una delle terre dove maggiore era la produzione vitivinicola. Oggi, sembra abbandonato a se stesso, superato dal Veneto dove le politiche territoriali aiutano maggiormente chi opera nel settore.
Ma esistono anche aspetti contingenti, come le recenti gelate che hanno seccato le viti dal ceppo, che creano problemi ai viticoltori, anche sul versante della diminuzione di reddito. E’ in crescita per fortuna l’esportazione all’estero dei prodotti enologici della zona, sempre più apprezzati.
L’attesa rivincita del Brachetto
La cantina di Casa Bertalero lavora la produzione di uva che viene raccolta da 250 famiglie che coltivano oltre 900 ettari. Il 60 % riguarda il Moscato d’Asti, il 20 % il Brachetto e il resto Barbera per un totale di 125.000 ettolitri. Un discorso a parte merita il Brachetto, un vino di bassa gradazione – dai 5,5 ai 7 gradi – , dolce e aromatico, un tempo molto apprezzato, soprattutto dalle signore, e che va riscoperto per la sua qualità e il suo gusto particolare e delicato.
Casa Bertalero, oltre all’attività produttiva e al Museo, ospita anche il ristorante “Naso Gola”, un nome che sintetizza i piaceri del gusto e dell’olfatto che vengono offerti alla clientela. Per chi ama gli spumanti, consigliamo inoltre una puntata all’azienda “Cuvage”, guidata dal figlio di Ricagno, non lontano da Acqui Terme, dove si producono vini spumanti da vitigni come Nebbiolo e Cortese.
Insomma, chi vorrà farsi una bella gita a pochi chilometri da Milano (in auto meno di un’ora e mezzo), potrà scegliersi come meta queste due dinamiche realtà produttive, legate alla tradizione, scoprendo una zona collinare davvero affascinante e apprezzando, oltre alle bellezze naturali, anche quei capolavori del piacere che la vite ci regala, con prodotti di alta qualità a prezzi decisamente vantaggiosi.