di Carlo Radollovich
Ieri, ad Expo, la Caritas Ambrosiana ha offerto gratuitamente un pranzo a quasi duemila persone in evidente difficoltà, residenti in Lombardia.
Ma è stato organizzato qualcosa di molto più completo: infatti, i posti a tavola erano in totale tremila, suddivisi su tre turni, e ciascuno dei visitatori, volendolo, poteva unirsi al pranzo versando una quota contributiva di dieci euro.
Il menù comprendeva cous cous di verdure come primo piatto di riferimento, poi formaggio, una mela, una bottiglia d’acqua minerale e una fetta di torta.
Il pasto così concepito si era ispirato, sobriamente, alle ricette economiche del concorso “Cucina con tre euro”, da offrire a quattro persone, concorso che era stato lanciato a suo tempo dalla Caritas Ambrosiana. E’ risultata vincitrice una pasticcera napoletana che ha elaborato polpettine di miglio e ceci.
Gli ospiti sono stati accolti sotto il Decumano accanto all’ingresso del padiglione della Società Civile, ove era stato steso un tappeto rosso, mentre la banda di Crescenzago tentava di allietare l’atmosfera con musiche particolarmente brillanti.
Gli episodi raccontati dalle persone sedute a tavola si rivelavano assai toccanti: chi svolgeva un’attività e poi ha perso quasi tutto all’improvviso, chi da anziano era rimasto senza lavoro, chi non aveva più una casa ed era costretto a recarsi presso un dormitorio, chi disponeva di livelli di pensione talmente bassi da dover spesso rivolgersi al buon cuore della gente.
Insomma, un campionario di miserie umane che diverse reti televisive hanno evidenziato con varie interviste, senza tralasciare doverose sottolineature nonché partecipazione e comprensione per tanti drammi. Non sono mancate le necessarie parole di conforto, ma anche di consolazione, nel tentativo di dipingere le vite degli ospiti con colori diversi rispetto a quelli consueti: si sono volute porgere “tinte chiare” per cercare di sconfiggere le loro malinconie, anche se soltanto per poche ore.