Ne perdiamo in media dai cinquanta ai sessanta al giorno e fin qui tutto bene. Ma quando la quantità aumenta, scatta l’allarme e si corre ai ripari. Prima con trattamenti mirati e, se la situazione non migliora, ci si avvale della tricologia. Per tutti il “capitale capelli” è troppo importante per abbandonarlo sul pettine.
C’è chi li ha troppo ricci, chi troppo lisci, chi grossi o sottili, chi opachi o lucidi. Ma il vero “grattacapo”, i capelli, ce lo danno quando cadono e non ricrescono più. I capelli sono un tassello fondamentale della nostra identità e, soprattutto, dell’immagine con cui ci presentiamo agli altri.
Parliamo di questa patologia con il Dottor Mario Goisis, Direttore Scientifico di Doctor’s Equipe, un team di professionisti in Medicina Estetica che, in merito al problema, afferma: “Le cause della caduta dei capelli sono le più svariate, ad esempio l’alopecia androgenetica (la calvizie) che generalmente è influenzata da fattori ereditari. Si osserva soprattutto negli uomini, sulle zone frontali e al vertice del cranio, ma può colpire con un diradamento generale sulla parte superiore del cranio, anche le donne. Nelle zone colpite i capelli si trasformano in peli sempre più piccoli, sottili e più fragili, fino a scomparire. Molteplici sono anche le cause di caduta temporanea (stress, alimentazione scorretta, interventi chirurgici, chemioterapia, malattie del cuoio capelluto, squilibri ormonali post-partum, ripetute permanenti o tinture ai capelli)”. “L’ereditarietà – puntualizza Goisis – ha poi un ruolo determinante: se nella primissima infanzia abbiamo avuto una minima quantità di capelli e se i nostri genitori ne hanno pochi, non possiamo certo aspettarci una chioma leonina”.
Comunque resta il fatto che i capelli si devono rinnovare e quindi devono cadere. Ma bisogna cominciare a preoccuparsi quando la perdita dei capelli è di circa cento al giorno, quando questo fenomeno si protrae a lungo e quando si intravede il diradamento progressivo sulla cute del cuoio capelluto.
Dottor Goisis, quanti italiani soffrono di perdita di capelli?
Circa il cinquanta per cento dei maschi adulti e il venticinque per cento delle donne, nel nostro Paese, presentano segni di calvizie (alopecia androgenetica); altra cosa sono le perdite di capelli (defluvium) dovuti al cambio di stagione, in particolare in autunno e in primavera. Soprattutto è in autunno l’acuirsi del problema. Molto probabilmente come reazione naturale alle variazioni di temperatura: come gli animali fanno la muta in autunno, anche gli uomini, in risposta alla variazione delle ore di luce, “perdono il pelo”. Un fenomeno fisiologico naturale che, se limitato a questi periodi, non deve destare preoccupazioni.
E’ vero che sempre più donne lamentano questa patologia?
Sì, la perdita dei capelli rappresenta un disagio diffuso che affligge oramai anche il genere femminile che lo vive come un problema estetico. Sempre più donne, anche in giovane età oppure in menopausa, lamentano un progressivo diradamento della capigliatura accompagnato dalla comparsa di capelli fragili, sottili ed opachi. Bisogna affrontare il problema “alla radice” ricorrendo all’aiuto di uno specialista che sappia indicare la soluzione adeguata per evitare “capelli in caduta libera”. Il diradamento della chioma, progressivo o improvviso che sia, genera ansia e sconforto in chiunque ne sia colpito.
Dal punto di vista psicologico, come viene vissuto questo disagio?
La caduta dei capelli rappresenta per molti, uomini e donne, un problema che può creare ripercussioni negative nella vita sociale, in particolare se insorge in giovane età e in persone che accusano già qualche problema di insicurezza. E’ importante rimarcare che la chioma è una formidabile arma di seduzione, che segue l’andamento delle mode con taglio, forma e colore sempre diverso, e reinventa di volta in volta anche l’immagine femminile e maschile: elementi importante che valorizzano la personalità e contribuiscono al benessere.
Quanto si spende per risolvere il problema?
Il costo medio di un autotrapianto è molto vario: da quattromila a diecimila euro. Per quanto concerne i prodotti farmaceutici, cosmeceutici e dermacosmetici (trattamenti locali, creme, lozioni, integratori alimentari ecc.) è difficile quantificare la spesa. Inoltre, tra farmacie e parafarmacie, centri specializzati nel settore, saloni di bellezza e gli acquisti su Internet, è praticamente impossibile fare una previsione di spesa su cosa gli italiani “si mettono in testa”.
Dottore, ma per chi non desidera assumere farmaci per via orale, non usare trattamenti cosmetici e non vuole sottoporsi al trapianto dei capelli, esiste una valida alternativa alla patologia?
L’ultimo ritrovato in campo tricologico per quello che riguarda la medicina rigenerativa è l’utilizzo del derivati piastrinici (PRP). Questa metodica consiste nell’iniettare direttamente sul cuoio capelluto delle piastrine precedentemente prelevate dal paziente. Per prelevare le piastrine si esegue un semplice prelievo di sangue periferico che viene poi opportunamente centrifugato e da cui si seleziona la porzione piastrinica. Da diversi anni la metodica è acclamata a livello scientifico tanto che in alcune sue applicazioni è diventata di routine (esempio nella riduzione delle fratture). Sui capelli, sempre più studi clinici dimostrano l’efficacia sia nell’arresto della caduta che nella ricrescita.
Questa tecnica garantisce la ricrescita di una bella capigliatura da passare tra le mani?
Nella letteratura internazionale è dimostrata la ricrescita dei capelli persi nel 75% degli uomini e fino al 90% dei casi nelle donne. L’arresto della caduta si verifica in più del 90% dei casi nei due sessi.
Il trattamento presenta effetti collaterali?
La PRP è assolutamente sicura in quanto prevede la re-iniezione dei fattori di crescita piastrinici già presenti nel corpo del paziente. Non sono mai state registrate delle reazioni allergiche proprio perché si utilizzano le piastrine del paziente stesso.
Quanto costa sottoporsi alla PRP?
Circa 800,00 Euro a seduta. E’ preferibile, la prima volta che si fa il trattamento, ripetere tre sedute a distanza di sei settimane una dall’altra. Il mantenimento prevede, invece, una seduta ogni dieci/dodici mesi.
Quindi Dottor Goisis per concludere, possiamo affermare che il trattamento viene a costare intorno ai 60,00 Euro al mese?
La risposta è sì. A regime, il trattamento ha una spesa mensile paragonabile – se non inferiore – alle classiche fialette anticaduta in vendita in farmacia.
Il Dottor Mario Goisis e i professionisti di Doctor’s Equipe sono a disposizione per consigliare la soluzione ottimale al problema da risolvere e visitano nelle seguenti città:
Milano (sede centrale: Via Carducci, 19)
Lodi
Torino (nuova sede: Via Madama Cristina, 6)
Asti (nuova sede: Corso Alfieri, 177)
Genova
Sanremo
Bologna (nuova sede: Via S. Stefano, 130)
Roma (nuova sede: Via Flaminia, 217)
Palermo
Info: www.mariogoisis.net – www.doctorsequipe.it
Tel. 199201084 – 02/39990110
Stefania Bortolotti