di Donatella Swift
Ad inizio settimana il Miur ha firmato un importantissimo accordo con i sindacati in cui è di fatto cancellata una delle norme più contestate contenute nella Legge 107, altrimenti conosciuta come Buona Scuola. Si tratta dell’abolizione della “chiamata diretta” dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici. In buona sostanza il personale docente interessato alla mobilità, ovvero al trasferimento, verrà assegnato all’Ufficio Scolastico di competenza territoriale mediante titoli e punteggio effettivo conseguito e già confermato. Il passaggio dei docenti avverrà pertanto dall’ambito territoriale alla scuola prescelta senza tenere conto della chiamata diretta.
Si tratta di uno dei tanti, forse troppi, punti controversi della Buona Scuola, perché in pratica spesso in questi tre anni si è corso il serio pericolo che venissero mesi in atto veri e propri soprusi, consistenti nella scelta arbitraria da parte di Presidi di parenti, amici, semplici conoscenti, vicini di treno e simili. Ed ovviamente alcuni casi “strani” si sono verificati. In questo modo si garantirà maggiore trasparenza, e non è detto che questo rimarrà l’unico tassello smantellato della 107.
L’accordo è stato fortemente voluto dalla Uil Scuola ed è stato firmato anche da Cgil, CISL Scuola e Gilda, l’unico sindacato che si è sempre astenuto dal sottoscrivere la Buona Scuola. Due sono le fasi previste dal nuovo documento: la copertura prioritaria dei posti disponibili con il personale docente che abbia ottenuto la mobilità su ambito mediante una delle precedenze previste dall’articolo 13 del Contratto nazionale sulla mobilità e la successiva copertura dei posti restanti secondo il punteggio della mobilità. Quest’ultimo personale, che ha presentato la domanda a partire dal 27 giugno, dovrà indicare, nell’apposita sezione su IstanzeOnLine, la scuola da cui intende partire. In caso di mancata indicazione, farà fede la scuola capofila. Tutte le operazioni dovrebbero concludersi entro il 27 luglio, dopo di che verranno effettuate le operazioni di assegnazione delle sedi per i neo immessi in ruolo, sempre seguendo il criterio del punteggio e dando priorità al personale vincitore di concorso rispetto ai colleghi iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.