martedì, Dicembre 24, 2024
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BUENA VISTA SOCIAL CLUB

Al via il Tour mondiale d’addio della band cubana Buena Vista Social Club. Il ritiro dopo 18 anni di successi e un passato tra classici e cultura.

La leggendaria orchestra cubana Buena Vista Social Club annuncia il ritiro dalle scene e un ultimo tour mondiale, l’Adios Tour, che partirà a fine giugno 2014 e terminerà nel novembre 2015, dopo aver toccato le maggiori città europee, statunitensi e dell’America Latina, oltre che Cuba, in 2 ultimi concerti finali.

Una band ricca di storia politica, oltre che musicale, quella dei Buena Vista, che affonda le sue radici nei lontanissimi anni precedenti la rivoluzione di Castro, quando Buena Vista Social Club era un celebre locale dell’Avana, al quale potevano accedere i neri durante il periodo della dittatura di Batista. Con la rivoluzione di Fidel Castro del 1959, la progressiva tendenza del nuovo governo comunista sarà quella di sopprimere l’esistenza di locali esclusivi per singole etnìe, alimentando quindi, in alcuni casi, l’emigrazione di molti artisti, costretti ad uscire dal paese e a portare altrove la musica popolare caratteristica di quel momento storico.

Buena Vista Social Club chiude nel 1962 e gli artisti che ne erano parte entrano in lunghi anni di oblìo, durante i quali molti di loro abbandoneranno la carriera musicale. Tra questi figura, ad esempio, Compay Segundo, che lavorò per tutta la vita in una fabbrica di sigari.

Più di 30 anni dopo la chiusura di Buena Vista Social Club, verrà fondata la Afro-Cuban All Stars, da un’idea del produttore Ry Cooder, con l’obiettivo di riunire leggende del passato ormai dimenticate. A partire dal 1996, dunque, musicisti della vecchia guardia come Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, Manuel “Guajiro” Mirabal, Rubén González, Barbarito Torres, Omara Portuondo, Eliades Ochoa, verranno coinvolti in un primo disco, Buena Vista Social Club, vincitore del Grammy nel 1998. Il successo sarà strepitoso, seguiranno altri album, concerti in tutto il mondo e un documentario firmato Wim Wenders, che pur non conoscendo la musica cubana e la sua storia, rimarrà affascinato dalle singole esperienze di tutti i componenti della band, oltre che dalla straordinaria bravura dei musicisti che ne fanno parte.

Il documentario passa in rassegna il vissuto, artistico e personale, di coloro che hanno contribuito al successo della musica cubana tradizionale nel mondo, fatta di improvvisazione e caratteristica di un profondo legame con la vita quotidiana degli abitanti dell’isola caraibica, in forma di canto, ballo e musica eseguita. Questo aspetto, unito alle evidenti contaminazioni con vari generi musicali che rimandano ad origini europee, africane e statunitensi costituiranno, insieme alla dedizione e all’umiltà dei componenti della band, gli aspetti fondamentali per poter comprendere i motivi di un successo planetario arrivato, però, tanto tardi. I musicisti storici rimasti saranno in grado di affrontare fino alla fine le ultime fatiche, per onorare un passato glorioso che di certo non scomparirà con la chiusura del sipario.

www.youtube.com/watch?v=mwyGPg8cYvY

Irma Silletti

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