Tantissimi italiani hanno seguito lo scorrere dei giorni della settimana scorsa, una settimana molto importante per la storia della Repubblica Italiana poiché era in scadenza il mandato della 12ª elezione presidenziale del Presidente Sergio Mattarella.
Pertanto si è aperto il dibattito per la nuova elezione del Presidente della Repubblica con lo svolgersi di incontri, informali e non, per poter designare un candidato o una candidata all’elezione.
Durante la settimana iniziata lunedì 24 gennaio scorso, abbiamo assistito, tramite i vari media della carta stampata e televisiva, al dibattito che ha coinvolto noi comuni ma soprattutto i “Grandi elettori” che hanno avviato le consultazioni per decidere chi fosse il candidato definitivo per il nuovo settennato presidenziale.
Chi sono i Grandi elettori? Sono tutti gli eletti della Camera dei Deputati e del Senato, ovvero 630 onorevoli e 315 senatori, cui si aggiungono i 6 Senatori a vita ed i 57 Rappresentati delle Regioni italiane per un totale di 1009 Grandi elettori che votano in seduta comune presso la Camera dei Deputati.
Nel corso delle elezioni sono stati tanti i termini, gli aggettivi e gli slogan di cui abbiamo sentito parlare come: gioco a mosca cieca, balletto o valzer dei candidati, rosa dei candidati, movimento trasversale, franchi tiratori, draghi tiratori ed cosí via.
Nei primi due giorni non si sono notate candidature di rilievo, mentre nella giornata di giovedì 27 sembrava si stesse presentando qualcosa di diverso anche se con concrete difficoltà a causa delle divergenze tra i vari gruppi parlamentari: le notizie che si smentivano durante il trascorrere delle ore e la giornata si é conclusa con niente di fatto.
Messaggi ed atteggiamenti di votazione non sempre semplici da capire che non portavano a un risultato nonostante la candidatura di personaggi autorevoli maschili e femminili che alla fine venivano “bruciati”, in termine di candidatura nell’arco di una chiama per votare e deporre le schede nelle urna.
Anche la giornata di venerdí 28 gennaio, nonostante una serie di convulse e agitate riunioni e consultazioni, si é conclusa con una fumata nera ma. l’esito delle votazioni, ha evidenziato una nota positiva ovvero una convergena di voti verso il Presidente Sergio Mattarella, che ha ottenuto 336 preferenze.
Come si suol dire “la notte ha portato consiglio” poiché con la votazione di sabato mattina si è arrivati alla chiama – seppur con esito negativo – che ha evidenziato un’ipotesi di candidatura ben definita tanto che nel primo pomeriggio i Capi gruppi della maggioranza si sono recati dal Presidente Sergio Mattarella per chiedere di sciogliere la riserva ed accettare la proposta di ricandidatura.
Così sabato sera, durante l’ottava votazione, con lo spoglio delle schede che man mano scorrevano dalle mani dei Commissari scrutatori a quelle del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, a quelle della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il display con il numeratore presentava le preferenze espresse e alle 20,42 si raggiungeva il numero di 505 preferenze a favore del Presidente Sergio Mattarella, quorum necessario per l’elezione.
Nell’emiciclo della Camera dei Deputati è partito un lungo applauso liberatorio durato quattro minuti ed alla fine dello spoglio di tutte le schede il candidato Presidente Sergio Mattarella ha ottenuto 759 preferenze. Il risultato finale é stato quindi comunicato all’assemblea parlamentare e subito dopo i Presidenti della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, si sono recati al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella per comunicargli i risultati e la relativa sua nomina alla 13ª elezione quale neo eletto Presidente della Repubblica Italiana.
Verrebbe spontaneo dire “niente di nuovo sotto il sole” – antica espressione biblica – ma questo esito non era per nulla scontato poiché arrivato dopo una intensa settimana convulsa, tra incontri, mediazioni e riunioni di capi gruppo ma soprattutto perché il Presidente Sergio Mattarella aveva piú volte ribadito nei vari precedenti interventi di non essere interessato ad una rielezione. Mattarella, infati, aveva già dato il suo grande contributo all’Italia come statista e Presidente della Repubblica, merito che gli è stato attribuito da parte dei tantissimi capi di Stato e dallo stesso Santo Padre Papa Francesco.
Tanti i riconoscimenti e i messaggi di stima arrivati appena emersi i risultati finali che confermavano la sua rielezione.
Va così il ringraziamento personale e di tutta la Redazione de Il Mirino al neo rieletto Presidente Sergio Mattarella per quanto ha svolto nel precedente mandato e per quanto continuerà a svolgere ancora in questo nuovo mandato presidenziale della 13ª elezione della Presidenza della Repubblica Italiana.
Adesso aspettiamo giovedì pomeriggio 3 febbraio prossimo quando il neo eletto Presidente si recherà alla Camera dei Deputati a Camera riunita per il giuramento. Dopo seguirà la prima uscita ufficiale nella quale si recherá a rendere omaggio al sacrario del Milite Ignoto per poi ritornare accompagnato con tutti gli onori nella sede presidenziale del Quirinale.
Grazie ancora Presidente Sergio Mattarella e buon inizio del secondo mandato presidenziale.