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BONIFICATA LA VILLA CAIMI – FINOLI DI VIA ALDINI

di  Antonio Barbalinardo

Con Determina Dirigenziale del Comune di Milano, n° 9/2014 del 17 marzo 2014 del Settore Pianificazione Urbanistica Generale, è stata approvata la realizzazione d’interventi di pulizia e messa in sicurezza, e la realizzazione di una recinzione temporanea del complesso di proprietà comunale della Villa Caimi/Finoli, complesso dichiarato di Interesse Storico Artistico ai sensi dell’art, 10 del D.lgs. 42/2004 ubicato in via Aldini/Piombino.

Così recentemente è stata bonificata l’intera area della Villa Caimi, intervento preannunciato dal vicesindaco Ada Lucia De Cesaris nella sede della Fondazione Carlo Perini a febbraio scorso, in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “Memoria storica e rinnovo urbano” e “ilmirino.demotest.pro” ne aveva anticipata la notizia.

Adesso, dopo l’intervento di bonifica della villa e delle aree circostanti, seguirà il bando di concorso per il recupero urbanistico dell’intero complesso e dell’area verde.

Perché recuperare questa villa, ormai quasi irriconoscibile, la risposta è perché la storia della villa risale agli inizi del 1400 come riportato da alcuni documenti archiviati nella Biblioteca Trivulziana.

La villa Caimi, chiamata dopo villa Caimi/Finoli, dove i Finoli furono gli ultimi proprietari dell’intero complesso costituito: dalla villa, dalla cascina, dalle stalle e dall’area verde circostante.

La storia della villa si può riportare al recente passato: dal 1930 al 1940 che fu utilizzata come orfanatrofio femminile; nel 1948 con la chiusura dell’orfanotrofio l’edificio fu utilizzato dal gruppo laico degli onorevoli Giuseppe Lazzati e Giuseppe Dossetti, due padri dell’Assemblea Costituente che insieme a Amintore Fanfani e Giorgio La Pira, nel 1946 avevano fondato il movimento “Civitas humana” per continuare l’impegno iniziato negli anni ’40 al fine di orientare il mondo cattolico verso una riforma politica e sociale ispirata all’eguaglianza e alla partecipazione. L’utilizzo da parte del gruppo di Lazzati e Dossetti durò fino al ritiro dalla vita politica di Dossetti per la sua nuova scelta di missione con la vocazione alla vita religiosa.

La villa dal 1956 fino al 1963 fu utilizzata come pensionato dalle ACLI che la affidò all’Opera Bonomelli per dare ospitalità agli immigrati provenienti dal veneto e in particolare dal sud d’Italia.

Agli inizi degli anni ’70 la villa fu abbandonata, e agli inizi degli anni ’80 parte dell’area fu lottizzata e furono costruiti i primi edifici.

Nel 1996 la villa fu ceduta al Comune di Milano per destinarla a uso della collettività; da allora altre aree adiacenti sono state edificate, la villa fu completamente abbandonata, isolata e nascosta tra gli edifici da una fitta vegetazione spontanea, così sono trascorsi quasi venti anni.

Oggi, l’intervento di bonifica è stato salutato e accolto favorevolmente, dal Consiglio Circoscrizionale, dai cittadini del territorio e dal Circolo Culturale Carlo Perini oggi Fondazione Carlo Perini che, molto si è speso nel corso degli anni con ricerche e convegni ad hoc sulla Villa Caimi/Finoli, così come aveva fatto in precedenza anche sul recupero della Villa Scheibler. L’allora Circolo Perini aveva sempre segnalato alle autorità amministrative competenti la necessità d’intervento per il recupero della struttura.

Adesso tutti aspettano l’avvio del recupero completo, e vedere arricchire il territorio Circoscrizionale di un altro edificio storico e farlo ritornare ai vecchi splendori.

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