di Carlo Radollovich
Ieri era in corso la cerimonia di apertura dell’anno accademico ed erano presenti, tra gli altri, il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, il rettore Cristina Messa nonché il sindaco Sala e l’ex primo ministro Letta.
Ad un tratto, una sessantina di studenti manifestavano agitatamente e continuavano a picchiare sulla porta dell’aula magna creando imbarazzo e sconcerto tra le personalità convenute. Anche la tv riprendeva questa contestazione assai accalorata.
Al grido di “Vergogna” tentavano di entrare urlando ad altissima voce. Dopo alcuni attimi di “resistenza” è stato loro concesso di entrare, malgrado lo sbandierare del loro deciso slogan “In Italia la laurea ha meno valore di un diploma”.
Il ministro dell’Istruzione, pur rimarcando le evidenti diversità di opinione, ha calmato le acque unitamente al rettore e ha affermato che il suo ministero lavorerà con impegno ancora maggiore sul tema sollevato dagli studenti.
Va in ogni caso sottolineato che l’ateneo della Bicocca, nel corso dei suoi primi vent’anni di vita, è riuscito a dimezzare la percentuale di abbandono degli studi universitari facendola attestare sul 18% circa. Per la verità, il primo insediamento didattico in Bicocca risale al 1991, con l’avvio del corso di Scienze Ambientali.
Il rettore Cristina Massa ha infine posto l’accento sulla necessità di dotare Bicocca di maggiori aree verdi e ha ipotizzato che l’ateneo potrebbe far suo uno dei palazzi lasciati liberi dalla Statale presso Città Studi.
Aggiungiamo che l’università della Bicocca sta riqualificando assai bene l’intero quartiere, grazie anche alla presenza del teatro degli Arcimboldi, ove l’affluenza di pubblico è sempre al massimo, e a diverse strutture alberghiere, molto funzionali e modernissime.