di Ugo Perugini
In questo bel libro fotografico di Gianni Rizzotti, ci sono 35 chef, tra i più blasonati a livello nazionale e internazionale. La cosa strana è che non vengono ritratti mentre lavorano nelle loro cucine, come ci si aspetterebbe, ma nel loro privato, quando si dedicano alle loro passioni, ai loro interessi, ai loro hobbies.
Ognuno di essi cerca di mettere in mostra dinanzi al fotografo, che ne diventa il complice, la parte più originale e nascosta di sé. Non manca, come sempre, un po’ di gusto esibizionistico, di ostentazione narcisistica – d’altra parte oggi i cuochi sono diventati tra i più importanti protagonisti della vita pubblica – ma qualcosa di vero e di autentico resta, per fortuna. E se non c’è, almeno fa capolino un po’ di autoironia, che non guasta mai.
Gualtiero Marchesi , ad esempio, ama l’arte e la musica. Lo confessa anche durante la presentazione del libro: la sua è una famiglia di artisti e lui ha sempre sognato di suonare il pianoforte. Lo ha anche studiato per tre anni . Secondo il “maestro” Marchesi la cucina è come la musica, non si può realizzare un piatto se non si hanno delle idee e non si conoscono prima a fondo gli ingredienti. Insomma, prima di comporre un brano (o inventare un piatto nuovo) devi conoscere, e bene, la musica. Un messaggio non troppo implicito per i tanti cuochi improvvisati che imperversano ovunque.
A Oldani, anche lui presente, piace invece, lo sport e lo pratica con passione, anche se non ha molto tempo da dedicarvi. Ama la bicicletta e in una foto lo vediamo con il casco in testa e il suo viso magro e affilato, teso nello sforzo della pedalata.
Un libro per chi ama la cucina e vuole scoprire le passioni nascoste (ma poi neanche tanto) dei suoi miti.
Beyond the chef, edizioni Skira, 2013, 264 pag. 28 x 30, cartonato, 157 colori, 70 euro.