di Carlo Radollovich
È noto come gli ex presidenti americani, dopo aver governato più anni alla Casa Bianca, si siano dati da fare nel modo più ampio per evitare la classica vita da “pensionato”.
Citiamo ad esempio Bill Clinton il quale, approfittando della sua fluente oratoria, ha tenuto centinaia di conferenze a partire dal 2007, incassando tra l’altro alcuni milioni di dollari. Ma anche George Bush junior si è dato solo parzialmente alla riposante vita di società e ha invece dato sfogo alle sue sopite aspirazioni pittoriche affermandosi come ritrattista. Jimmy Carter si è addirittura inserito con vigore nel mondo attivo, affrontando delicati argomenti relativi ai diritti umani e ottenendo, nel 2002, il premio Nobel per la pace.
E Obama? Oltre a dedicare più ore al rilassante golf, il suo sport preferito, a partire dal gennaio 2017 collaborerà intensamente con la sua Fondazione (discutendo tra l’altro sue approfondite riflessioni sul sistema carcerario statunitense) e avvierà i passi necessari per istituire una vastissima biblioteca che sarà pure impostata a livello digitale.
Ovviamente, dovrà pure raccogliere fondi, solo in parte frutto di donazioni, per poter dar vita a questa gigantesca opera che si prevede assai costosa. Peraltro, egli ha già gettato le basi al fine di ottenere importanti capitali, contattando nomi di altissimo livello tra le varie branche dell’economia americana.
Ma come è nata la passione di Obama per i libri in generale e per le tecnologie più moderne che consentono il loro trasferimento su Internet? Sembra che un noto regista americano, assai esperto nell’ambito informatico, lo abbia intrattenuto per più ore sulle tecniche di digitalizzazione e che infine si sia dichiarato disposto a descrivere nei dettagli tutti gli anni della sua presidenza.
Ci si chiede in ogni caso: ce la farà Barack Obama a raccogliere i necessari fondi per veder realizzata questa sua ambiziosa opera? Si calcola che egli dovrà raccogliere almeno un miliardo di dollari…