di Carlo Radollovich
A proposito della Darsena milanese, informavamo il lettori sulle colonne de “IlMirino” del 24 luglio che un Ordine del giorno, dal titolo “Balneazione regolamentata”, sarebbe stata presentata entro breve tempo a Palazzo Marino.
Nel frattempo, sempre a luglio, quattro consiglieri comunali, ancora prima di ricevere una formale autorizzazione da parte delle autorità competenti, decidevano di tuffarsi nelle acque della Darsena. Conseguenza: scattava un’ammenda decisamente salata, superiore ai mille euro, a carico di ognuno dei quattro “disobbedienti”. Si trattava di Franco d’Alfonso, Marco Fumagalli, Enrico Marcora e Alessandro Morelli, appartenenti a diverse correnti politiche.
I quattro protestavano contro la multa e presentavano subito ricorso, domandando perché la Polizia locale avesse citato il codice di navigazione nello stilare il verbale, anziché comminare un’ammenda da trecento euro per persona, come sanzionato alcuni giorni prima per certi cittadini che avevano fatto il bagno nella Darsena. Sino ad oggi, i quattro consiglieri non ancora ricevuto una risposta.
Ma la controversia prosegue ora su un altro fronte. Infatti, il consigliere Marcora è intenzionato a presentare una nuova mozione al Comune, con la quale chiederà di installare una serie di reti all’interno del Naviglio, con lo specifico scopo di delimitare ben precisi spazi destinati alla balneazione.
In sostanza, il consigliere Marcora vorrebbe che si realizzasse una vera e propria piscina fluviale, durante i mesi estivi, analogamente a quelle già esistenti sulla Senna, sul Danubio e sull’Elba.
Per ora, il “bagno” verrà limitato e consentito solo alla nuotata battezzata “Gran Fondo dei Navigli” che avrà luogo sabato 9 settembre, alla quale parteciperanno più di cento atleti. Si partirà da Cassinetta di Lugagnano per poi proseguire sino alla Darsena.