di R.R.
Lo sappiamo tutti la prima rappresentazione del presepe fu un’idea di San Francesco d’Assisi che a Greccio nella notte del 1223 realizzò la scena della natività perché voleva far comprendere alla gente i disagi in cui si trovò il Bambino Gesù, adagiato “in una greppia, tra il bue e l’asinello”.
Da Greccio, quasi una nuova Betlemme, si diffuse in tutto il mondo questo messaggio che aveva anche il significato di semplicità, povertà, umiltà. Esempi che purtroppo spesso non è facile seguire nella nostra epoca. Ne sa qualcosa l’Ordine dei Frati Francescani che è sull’orlo di un crac a causa di operazioni finanziarie non troppo “chiare”, probabilmente una truffa, che avrebbero causato un buco di svariati milioni di euro e fatto lievitare l’ammontare dei debiti.
Alla base di tutto vi sarebbe un comportamento scorretto da parte dell’Economato, emerso a seguito di una indagine interna. A quanto sembra, “i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell’Ordine non sarebbero stati in linea con una gestione responsabile e trasparente”
Per approfondire quanto accaduto è stato richiesto anche l’intervento di autorità civili perché sia possibile fare piena luce su questi episodi piuttosto inquietanti. E’ stato anche richiesto un contributo finanziario che possa aiutare l’Ordine che si troverebbe esposto al pagamento di cospicue somme per gli interessi passivi.
Non è certo una bella notizia questa. Ma rientra in una situazione generale di preoccupante lassismo etico che non risparmia nessuno. Nonostante le parole chiare di Papa Francesco che appena qualche giorno fa ha fatto “un appello alla verità e alla trasparenza nelle attività finanziarie sia nella Chiesa che nelle società umane”
Naturalmente, non vogliamo esprimere alcun giudizio e restiamo, umilmente, in attesa di conoscere l’esito delle indagini che si stanno svolgendo e che sembra abbiano anche individuato nella gestione di un albergo ristorante di lusso di proprietà dei frati Francescani a Roma (“Il Cantico”) uno degli aspetti meno chiari di tutta la vicenda.
Buon Natale, nonostante tutto…
(foto e notizia dal “Corriere del Ticino”)