domenica, Novembre 17, 2024
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ARMI E ARMATURE ANTICHE MILANESI

di Carlo Radollovich

Per ben cinquecento anni, dal XIII al XVII secolo, la nostra città è stata al centro di una vasta produzione di armi e corazze, create con tecniche di lavorazione all’avanguardia, per certi versi con il pregio delle vere e proprie opere d’arte.
Basti pensare che, verso l’anno 1290, i fabbricanti d’armi a Milano erano circa un centinaio. I conflitti, in quel lontano periodo, si risolvevano soprattutto con le lotte corpo a corpo e, alla personale destrezza del guerriero, si assommava la validità delle singole armi (spade, pugnali) e delle armature.
I cosiddetti artigiani armaioli erano in grado di produrre armi con resistenza sempre maggiore e di ricoprire pure il corpo del soldato con speciali piastre di ferro, sovrapponendole poi con la semplice maglia metallica. Ma anche il cavallo era oggetto di particolari rivestimenti in metallo e il cavaliere appariva così con un aspetto decisamente marziale.
Le armature, che spesso visitiamo nei principali musei italiani, facevano pure sfoggio di artistiche decorazioni che oggi non sempre vengono notate e apprezzate, decorazioni che in quegli anni non compromettevano affatto né la robustezza né la praticità. Venivano applicati fregi persino in oro, sia in filo, sia in lamine e gli operai specializzati della nostra città erano abilissimi nell’utilizzare il cesello, lo sbalzo e il bulino. Quest’ultimo veniva principalmente impiegato per lavorazioni che richiedevano maggiore finezza.
Le armature di maggiore pregio erano certamente indossate solo dai grandi capitani, dai principi e dai personaggi più illustri, non solo in guerra, ma anche quando si desiderava, con atti di vero trionfalismo, mettere in mostra eleganza e raffinatezza.
La tradizionale abilità degli armaioli milanesi nella lavorazione del ferro e la meravigliosa forgiatura nel ricavare robustissimi elmi da speciali lamine, era quasi inimitabile da parte di altri centri europei. E che dire dei camagli, le note protezioni metalliche per testa e spalle, formate da anelli di ferro sapientemente intrecciati a maglia ? Anche in questo settore, i nostri artigiani erano quasi insuperabili per l’abilità e la precisione con le quali venivano confezionati.
Di particolare interesse erano la balestre, le armi che tanta parte ebbero nelle vittorie dei Crociati. Per la verità, anche gli armaioli genovesi erano assai affidabili nel produrle: la portata utile del tiro e la facilità nel loro caricamento erano alla base per un loro impiego più idoneo.
Per renderci conto della meravigliosa fattura di certe armi o corazze antiche, è senz’altro consigliabile una visita ai musei del Castello Sforzesco oppure presso il museo Bagatti Valsecchi in via Gesù, 5.

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