giovedì, Dicembre 19, 2024
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Apre la prima mostra virtuale del progetto ADOnet…

…Corpo e mente in rete per il benessere psicologico e relazionale degli adolescenti

Far emergere e intercettare il malessere degli adolescenti, che si manifesta nel complesso rapporto tra corpo e mente, per prendersene cura: è l’obiettivo di ADOnet (ADOlescentinetwork),progetto ideato per rispondere al crescente disagio giovanile con un approccio multidisciplinare e radicato nel territorio. Promosso nell’ambito del bando Attenta-Mente 2023 di Fondazione Cariplo, ADOnet mette in campo azioni volte a creare un contesto di aggregazione, anche virtuale, che permetta ai giovani di avvicinarsi al malessere relazionale, emotivo e psicologico in modo rispettoso e professionale. Intercettare gli adolescenti e indirizzarli verso il percorso per loro più adatto (laboratori sul territorio, aggregazione tra pari o supporto clinico) è un primo passo perché non si sentano lasciati da soli.

A supportare l’importanza e l’urgenza del progetto, sono i dati del disagio giovanile. L’OMS segnala a livello globale un rischio per patologie neuropsichiatriche del 10% dei bambini e del 20% degli adolescenti. Un dato da non trascurare soprattutto perché l’esordio di questi disturbi, nel periodo successivo alla pandemia COVID, sta diventando sempre più precoce. Anche in Italia il fenomeno è rilevante: secondo la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), infatti, i disturbi neuropsichici tra gli adolescenti sono in aumento, ma si stima che dei circa 2 milioni di giovani a rischio, solo 1 su 4 intraprende un percorso terapeutico. Un dato che ha trovato conferma nella recente indagine dell’università Iulm e della Fondazione Villa Santa Maria sulla situazione dei giovani a Milano, secondo la quale circa un terzo dei giovani della città si trova in uno stato di malessere psicologico.

Il progetto parte dall’esperienza maturata da Centro Umanamente, capofila dell’iniziativa: “Alla base di ADOnet – spiega Maria Luisa Gargiulo, Psicologa psicoterapeuta, Presidente Centro Umanamente – c’è l’urgenza del contrasto al disagio relazionale e psicologico, sempre più presente nell’età evolutiva, e la consapevolezza da una parte della difficoltà degli adulti nell’intercettarlo e dall’altra dell’insufficienza delle strutture sanitarie territoriali nel poter rispondere tempestivamente alle richieste. La forza del progetto risiede nella rete, capace di mettere in comunicazione enti pubblici e privati, scuole, associazioni sportive, servizi sociali e famiglie, e negli interventi mirati a garantire un accesso integrato e capillare ai servizi di supporto nei territori di Milano, Peschiera Borromeo e Rozzano”.

Tra le novità di ADOnet c’è l’utilizzo della rete, del mondo virtuale e del Metaverso come luoghi valutati per le loro potenzialità di attrattiva nei confronti dei ragazzi, nativi digitali.

Oggi abbiamo l’impressione che la comunità educante non esista più e che la scuola non sempre sia in grado di parlare con i ragazzi. Dobbiamo partire da un dato di osservazione: è innegabile che il linguaggio dei giovani sia cambiato e che gli adulti non riescano a stare al passo. Per comprendere gli adolescenti, quindi, non possiamo prescindere dal fatto che i ragazzi passano ormai almeno metà del loro tempo nel mondo digitale. Intercettare i bisogni degli adolescenti, per dare loro supporto, oggi più che mai significa parlare il loro linguaggio e restituirgli una modalità di comunicazione che parli la loro lingua. Come Municipio 5 abbiamo scelto di supportare ADOnet perché è un progetto che parte da questa consapevolezza e che vuole dare ai ragazzi strumenti e parole che possano riportarli alla realtà, per poi capirsi e dare voce ed espressione al loro dolore” ha dichiarato Lucia Cavallo, Vice Presidente del Municipio 5 e Assessore allo Sport, alle Politiche e Centri di Aggregazione Giovanile.

Il Metaverso – luogo virtuale progettato da Includia, società specializzata nella creazione di tecnologie inclusive – è uno spazio dove gli adolescenti potranno interagire e che sarà accessibile con qualunque device (smartphone, tablet, pc). Un luogo multiplayer, dove potranno entrare più persone, e dove tutti gli enti che fanno parte del progetto ADOnet pubblicheranno i loro contenuti. L’idea riprende il concetto di welfare di prossimità: intercettare i ragazzi nei luoghi che sono soliti frequentare, oggi rappresentati dal mondo virtuale, per poi riportarli al mondo reale attraverso la proposta di attività inclusive, con un forte focus sulle attività artistiche proposte da molti degli enti che fanno parte di ADOnet, con l’obiettivo di recuperare la dimensione delle risorse individuali. Che, quando si parla di prevenzione, diventano risorsa primaria per il benessere individuale.

Il Metaverso vuole diventare un punto di riferimento e di ritrovo per i giovani, dove poter trovare le prime risposte alle proprie difficoltà e informazioni per l’accesso ai servizi proposti – fisici e virtuali – dei vari soggetti della rete ADOnet. “Abbiamo progettato il Metaverso di ADOnet, che sarà reso accessibile dal sito del Centro Umanamente, come luogo e occasione di un primo contatto per i giovani – racconta Maria Luisa Gargiulo – dove possano cominciare a capire il proprio sentire e trovare alcune prime indicazioni. Ci auguriamo di poter incuriosire sia i giovani che i loro adulti di riferimento (genitori, educatori, allenatori). Il metaverso è uno spazio di orientamento e informazione anche per le strutture che lavorano sul disagio psichico, per esempio i centri di riferimento esistenti sul territorio, che siano privati o pubblici”.

Dal mese di ottobre il Metaverso ospiterà una serie di mostre virtuali dedicate agli adolescenti, con l’obiettivo di coinvolgerli e sensibilizzarli su diverse tematiche sociali e culturali. Ogni organizzazione della rete ADOnet, o altri soggetti che ne condividono gli obiettivi, realizzerà un breve video contenente informazioni sul tema della mostra e sulle attività dell’ente, con i necessari riferimenti per facilitare eventuali contatti futuri. La prima mostra virtuale, inserita nel calendario della Milano4mentalhealth, sarà visibile fino al 20 ottobre.

(Per visitare il Metaverso, clicca qui: https://incluverse.eu:5001/examples/adonet.html).

Nel periodo di svolgimento del progetto ADOnet, l’Università Cattolica del Sacro Cuore Milano condurrà un’indagine attraverso la raccolta di 2.000 questionari e realizzerà una mappatura delle richieste e dei bisogni dei giovani. I risultati saranno pubblicati in un report conclusivo che costituirà la base della programmazione di interventi futuri. ADOnet, che in questa prima fase si svolge sul territorio milanese, più esattamente nei Municipi 1/2/3/5/6 del Comune di Milano e nei Comuni di Peschiera Borromeo e Rozzano, ambisce ad essere il progetto pilota di un’iniziativa più ampia, che possa costituire un modello di intervento virtuoso, replicabile non solo nelle altre province lombarde, ma anche sul territorio italiano.

La Fondazione Cariplo ha finanziato ADOnet attraverso il bando Attenta-Mente 2023, volto a sostenere il benessere psicologico e relazionale degli adolescenti. “Il Bando Attenta-Mente – Ha dichiarato Marco Rasconi, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo – sostiene progetti che affrontano le difficoltà psicologiche e psichiatriche acute dei giovani, per offrire supporto anche a coloro che non possono permettersi i costi dei servizi privati né i tempi di attesa dei servizi pubblici. Il primo bando, nato nel 2021 dopo la pandemia, ha avuto una risposta inaspettata: ci siamo resi conto che era stato individuato un problema estremamente radicato sul territorio e che l’investimento iniziale aveva solo scalfito la punta dell’iceberg. La Fondazione ha quindi deciso di raddoppiare l’impegno economico iniziale: è nata così questa seconda edizione che con ml di euro finanzia 23 progetti di rete. Obiettivo pratico del bando è favorire buone prassi per stimolare le risorse esistenti sul territorio e valorizzarle. Nella valutazione dei progetti diamo infatti molta importanza al fatto che la risposta proposta non sia isolata, ma sia tagliata sul territorio, condivisa, in grado di raccontarsi e di cogliere stimoli provenienti da altre realtà”.

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