sabato, Novembre 23, 2024
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LE ANNOSE E GLORIOSE PIANTE “REGINE” DI MILANO

di Carlo Radollovich

Poco tempo fa passeggiavo accanto agli alti platani che costeggiano l’Arena civica. Bellissimi, robusti, sani malgrado lo smog che li assedia, si stagliano verso il cielo quasi con altezzosità. Ma in cuor mio pensavo ai loro “progenitori”, quelli che furono piantati in epoca napoleonica, tra il 1805 e il 1810.  L’ultimo, sotto il peso degli anni, venne abbattuto una quarantina di anni fa. Tali platani erano assai frondosi, con una circonferenza del tronco che spesso superava i 6 metri circa.

Ma ora non è tempo di lasciarci andare a ricordi nostalgici poiché, già da qualche anno, esiste l’obbligo da parte dei vari Comuni di censire gli attuali alberi definiti “monumentali”, che dovranno essere in ogni caso salvaguardati. A Milano, tali piante, da monitorare, sono diciassette e si distinguono per dimensione, per età o perché testimoni di precisi eventi storici.  Ovviamente non si tratta di un elenco definitivo. Infatti, la Sovrintendenza valuterà quali altre piante saranno meritevoli, per vari motivi, di essere aggiunte. Inoltre, la loro monumentalità, se decretata, consentirà di prevedere trattamenti di grande riguardo.

Desideriamo evidenziare le tre querce rosse, della specie “Quercus rubra” in origine proveniente dagli Stati Uniti, che spiccano per la loro imponenza. La più caratteristica, decisamente sofferente sotto il peso della sua veneranda età (che si calcola attorno ai duecento anni), si trova nei giardini di Porta Venezia (parco Montanelli), puntellata in più punti – vedi foto – poco distante dal Museo di Storia Naturale. La circonferenza del suo tronco  è di circa sei metri, mentre l’altezza non raggiunge più i nove metri d’un tempo.

Quella con estensione più ampia della chioma è situata in piazza XXIV Maggio; notevoli le sue misure: cinque metri di circonferenza e ben diciotto metri d’altezza.

La terza è situata nell’ex Parco Trotter e vanta quattro metri e cinquanta di circonferenza e venti metri d’altezza.

Una particolare evidenza storica potrebbe essere riservata ai platani di corso Sempione, mentre il platano più alto dei Giardini Montanelli (trentacinque metri circa) fa già parte dei “magnifici” diciassette.

Va segnalato che gli alberi monumentali godranno di una gestione del tutto particolare e, in caso di un loro danneggiamento, potranno essere emesse sanzioni di ragguardevole importo.

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