sabato, Novembre 16, 2024
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Alma Sabatini, una vita dedicata al femminismo

Nasce a Roma nel 1922 presso una famiglia benestante. Dopo il liceo si laurea in Lettere moderne e inizia a perfezionarsi nella lingua inglese sia a Liverpool, sia negli Stati Uniti. Contemporaneamente intende tenere alta la sua idea femminista.

Infatti, malgrado sia impegnata con passione nell’insegnamento dell’inglese, decide di ritirarsi dalla scuola per dedicarsi a tempo pieno allo studio del femminismo. Avvia una fitta corrispondenza con diverse femministe, tra cui Betty Friedan, per poi essere ospite di diversi convegni e seminari in America.

Aderisce al ”Movimento femminista romano” sin dai primi anni Settanta, ma, per la verità, contribuisce anche alla creazione del Partito Radicale e qui si batte con foga contro il sessismo e il patriarcato. Si rende tuttavia conto che diverse opinioni politiche tendono a ingabbiare, Partito Radicale compreso, la rivoluzione delle donne con la semplice rivendicazione dei diritti.

Lei vuole di più ed è costretta ad allontanarsi dagli amici radicali. Inizia subito a operare per la depenalizzazione dell’aborto, partecipa a molte manifestazioni di piazza ove, in una occasione, viene addirittura ferita dalla polizia durante un acceso e movimentato raduno.

Molto attiva nell’ambito dell’UDI (Unione Donne Italiane), desidera mettere l’accento sulla violenza sessuale: raccoglie infatti 50mila firme per poter presentare un progetto di legge di iniziativa popolare e si distingue per il suo libro ”Il sessismo nella lingua italiana” sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio.

Paradossalmente, viene spesso contrastata da diversi partiti politici, forti frizioni che ritarderanno notevolmente l’approvazione delle relative normative di legge. Diventa comunque membro della ”Commissione nazionale di parità tra uomo e donna” e qui si attiva, forte dei suoi studi linguistici, di mettere in luce i propri pensieri anche in inglese.

Ma c’è di più. Riesce a dar vita ad una speciale Sottocommissione per promuovere, nello stesso ambito femminista, una sostanziale modifica di certi contenuti sociali. Ama spesso vestirsi di rosso, un colore che le conferisce allegria, e contemporaneamente fa sfoggio di un impareggiabile humour.

Purtroppo, a soli sessantasei anni, è vittima di un incidente automobilistico in cui rimane ucciso anche l’adorato marito Robert Braun. La vita di questa coppia, stimata da tutti, e‘ il risultato di un amore costruito su sani e indistruttibili equilibri.

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