Lo scrittore, durante il suo viaggio in Toscana del 1852, giunge a Massarosa, in provincia di Lucca, il 24 settembre. Si sistema nella villa dei Giorgini, ove abita il vecchio Nicolao Giorgini, che era stato presidente del Consiglio dei ministri del duca Carlo Ludovico di Lucca.
Manzoni è felice di poter riabbracciare qui le figlie Vittoria e Matilde, ma la sua mente è già proiettata verso la visita che compierà a Siena e il suo stato d’animo, complice lo stato ansioso, lo comunica alla moglie Teresa Borri.
Ma ancor prima di mettersi in viaggio, si incontra con il marchese Filippo Gualtieri, il quale diventerà poi ministro di Vittorio Emanuele II, poi con lo scrittore Leopoldo Galeotti, noto a quei tempi per essere stato biografo del filosofo Marsilio Ficino.
Ma l’incontro più piacevole è dedicato ad un suo caro amico, Gino Capponi, del quale era già stato ospite. Presso la sua dimora aveva conosciuto il drammaturgo Niccolini, lo scrittore ed editore Vieussieux e anche e anche il Cioni, i quali gli avevano dato una mano per la ben nota “risciacquatura” in Arno relativa ai Promessi Sposi.
Ma ecco il momento di partire per Siena. Raggiunge dapprima Empoli e poi sale sul treno, da dove descrive il panorama osservato e dice: “La vista mi è stata rallegrata da vigne rigogliose, tutte con pampini verdi e grappoli neri e gonfi”.
Arrivato a Siena, rimane da subito incantato e scrive tra l’altro alla moglie: “La città è singolarissima per ciò che rimane del Medioevo e il duomo è magnifico, da starci delle ore per guardarlo dentro e fuori”.
Ma è il momento di ripartire: trascorre ancora un paio di giorni a Massarosa e in carrozza giunge a Sarzana. Da qui non può muoversi subito perché la piena del fiume Magra glielo impedisce. Infatti, pernotta in questa località e scrive alla moglie, dicendole che con la fantasia sospira di trascorrere “qualche giornata deliziosa a Lesa sul lago Maggiore (dove la moglie del Manzoni possiede una bella ed elegante villa), prima di affrontare Milano…”