venerdì, Novembre 22, 2024
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Alessandro Colucci: un governo politicamente contronatura

di Ugo Perugini –

Intervista all’onorevole Colucci di “Noi con l’Italia”, che fa parte del Comitato Consultivo sulla condotta dei Deputati. La proposta di una politica moderata e l’attenzione alla famiglia e alle piccole/medie imprese.

On.le Colucci, per iniziare, vorremmo avere un giudizio generale sulla attuale situazione politica.

Sarà una semplificazione, ma diciamo che la confusione è tanta. Un governo politicamente contro natura, tenuto insieme da un contratto e non da un patto politico, non poteva che mostrare prima o poi i limiti dell’operazione artificiale che è stata messa in campo. I nodi stanno venendo al pettine: Tav, Tap, imprese, occupazione, fisco, giustizia, politica estera… L’inadeguatezza di alcuni ministri pentastellati sta emergendo in modo palese, con conseguenze per il Paese che possono essere drammatiche. Lo scontro con l’Europa, se da una parte può aver dato un ritorno di consenso, dall’altra non è certo nell’interesse delle famiglie, delle imprese e di chi cerca lavoro. In questo contesto si sente sempre di più la necessità di una proposta politica moderata che contribuisca a una maggioranza politica di centrodestra nel Paese e nel Parlamento. È l’unica via di uscita che vedo.

On.le Alessandro Colucci, Lei fa parte di “Noi con l’Italia” che mette in primo piano il problema della famiglia. Giusta istanza. In passato la Destra aveva avanzato la proposta di un quoziente famigliare che non ha mai avuto attuazione. Quali sono le agevolazioni fiscali per la famiglia che il vostro gruppo propone?

Maurizio Lupi nella scorsa legislatura aveva presentato una proposta di legge complessiva sulla famiglia intitolata Family Act. Noi con l’Italia ne riprende sostanzialmente i contenuti, soprattutto l’intuizione che per la famiglia non sia più tempo di provvedimenti spot, ma di politiche globali che la sostengano. Il cuore del provvedimento è il “fattore famiglia” che consiste in una graduazione più che progressiva delle detrazioni per i figli a carico. Se per il primo figlio chiediamo di passare da 1220 a 1300 euro, chi ha due figli non detrarrà 1300 per due, ma 1300 più 1900 e via di seguito. Sono inoltre previsti aumenti delle detrazioni per i genitori anziani a carico, agevolazioni per l’acquisto di casa da parte delle giovani coppie, norme a favore della conciliazione famiglia-lavoro e i diversi bonus per la nascita e la scuola. Considerare la famiglia il perno della società implica politiche complessive, non solo detrazioni.

Un’altra considerazione. Bisogna tenere conto del panorama sociale del nostro Paese: ben il 40% dei nuclei è oggi costituito da monogenitori, vedovi, separati, single. Una schiera di individui soli che devono gestire autonomamente i problemi che la vita prima o poi riserva a tutti. Con conseguenze rilevanti sul profilo economico e demografico. Nella vostra azione politica c’è la percezione corretta di questa realtà?

Occuparsi della famiglia non significa mettere in secondo piano tutte quelle persone sole che devono affrontare la vita con tutte le difficoltà che comporta. Bisogna prendere atto che la società Italiana è cambiata e bisogna aiutare tutti ad affrontare le difficoltà.

Nella scorsa Legislatura in Regione Lombardia è stato ad esempio affrontato il tema dei padri separati, introducendo alcune novità normative che il livello regionale è in grado di affrontare come ad esempio: l’istituzione di un fondo per aiuti alimentari; facilitare l’assegnazione di case popolari; erogazione di contributi per l’affitto e rimborsi per ristrutturazioni. Credo sia utile portare questa esperienza nel Parlamento italiano di cui mi onoro oggi di far parte.

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Voi siete sensibili al problema del sostegno alle imprese, specie piccole e medie. Cosa si fa e cosa si potrebbe fare per aiutarle nella disruptive technology, cioè favorendo un aggiornamento tecnologico che si rende sempre più necessario per affrontare la concorrenza e competere con il mercato estero?

Durante la discussione in aula della Legge finanziaria avvenuta alla fine dello scorso dicembre, abbiamo insistito perché uno strumento utile come Industria 4.0 venisse nuovamente sostenuto e finanziato, purtroppo si è stanziato molto poco per questo capitolo di Bilancio e si è preferito, a causa del Movimento 5 stelle, destinare 7 miliardi di euro al Reddito di cittadinanza, un vero e proprio strumento di assistenza di Stato e un incredibile e straordinario trasferimento di ricchezza dal Nord al sud d’Italia. Sarebbe stato sicuramente meglio utilizzare queste risorse per abbattere il costo del lavoro nel nostro Paese ed investire sulla modernizzazione tecnologica, siamo convinti che solo sostenendo il mondo economico produttivo si può costruire una nuova fase di crescita.

On.le Colucci, Lei fa parte del Comitato consultivo sulla condotta dei deputati. Ci può spiegare come funziona questo Comitato? Quali sono gli interventi che possono essere presi? Sappiamo che si vigila anche su eventuali conflitti di interesse. Ci sono state già delle prese di posizione?

Il Comitato consultivo ha la funzione di esaminare i presunti casi di violazione del codice di condotta e comunica gli esiti di questa attività al Presidente della Camera, e se è necessario ad eventuali organi competenti. Il Comitato svolge tra le altre cose accertamenti istruttori, convocando eventualmente il deputato interessato e può, previa autorizzazione del Presidente, chiedere il parere di alcuni esperti.

Inoltre su richiesta di un deputato il Comitato consultivo fornisce, entro il termine di un mese dalla richiesta, orientamenti sull’interpretazione e l’attuazione delle disposizioni del codice di condotta. Per quanto riguarda il conflitto di interessi il codice prevede che ciascun deputato adotti senza indugio tutti i provvedimenti necessari per rimuoverlo, in conformità ai principi e alle disposizioni del codice di condotta, e che, in caso di dubbio, il deputato possa chiedere il parere del Comitato.

Il Comitato si è costituito poche settimane fa in questa XVIII’ legislatura, è stato convocato due volte e per ora stiamo verificando che tutte le informazioni fornite dai Parlamentari siano corrette. Concluso questo adempimento sarà possibile rendere più utile l’attività del Comitato.

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