di G.P.
Fino a domenica 2 luglio 2023, il MUDEC – Museo delle Culture di via Tortona ospita la mostra ad ingresso gratuito “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arte e scienza“, un progetto interdisciplinare realizzato in collaborazione con l’Ufficio Arte Pubblica, il Museo di Storia Naturale e il Planetario.
Promosso dalla sezione Cultura del Comune, il progetto “Rainbow” è curato da Katya Inozemtseva, con il coordinamento di Sara Rizzo, e si ispira alla storica esposizione “Rainbow Show”, allestita nel 1975 al M.H. De Young Memorial Museum di San Francisco, su idea dell’attivista afroamericana Angela Davis.
Come suggerisce il nome, la mostra è interamente dedicata al tema dell’arcobaleno in tutte le sue incarnazioni, come fenomeno naturale, ma anche e soprattutto come simbolo archetipico, che nel corso dei secoli ha assunto significati di volta in volta differenti.
La mostra “Rainbow” si sviluppa negli spazi del primo piano del MUDEC, con l’allestimento di Studio Grace: la prima opera che si incontra entrando è l’installazione site-specific dell’artista americano Cory Arcangel, una moquette con gradiente arcobaleno generato tramite computer grafica.
L’esposizione prosegue poi nelle Sale Focus con l’installazione immersiva “Arcobaleno” – un fascio di luce rifratto da un prisma – realizzata da Laura Grisi nel 1968. Nella sezione successiva “Scienza e Natura”, invece, si può ammirare una selezione di volumi scientifici e strumenti ottici antichi del XIX secolo, provenienti dalla collezione del Liceo Sarpi di Bergamo, ma anche l’imponente opera dell’artista contemporanea Amalia Del Ponte, intitolata “Tropo“.
La mostra prosegue poi con la sezione “Miti e Leggende”, dove si possono trovare il dipinto seicentesco di tradizione cristiana “Sacrificio di Noè dopo il diluvio” di Sinibaldo Scorza, ma anche pagine raffiguranti l’arcobaleno tratte dal Codex Florentinus, opera enciclopedica sulla cultura indigena americana realizzata nel 1577 dal frate francescano Bernardino da Sahagún, e ancora tessuti funerari peruviani della cultura Nazca realizzati con fili multicolore intrecciati.
Un’altra sezione del museo – allestita in collaborazione con il Museo di Storia Naturale – è dedicata agli animali, e al modo in cui essi percepiscono i colori e li utilizzano per comunicare tra loro; il piumaggio variopinto degli uccelli, il manto e le livree mimetiche di alcuni mammiferi e i colori sgargianti di alcuni insetti, come il ragno australiano Maratus, immortalato nell’opera video “Spiders of Paradise“, dell’arista colombiana-australiana Maria Fernanda Cardoso.
Il percorso espositivo prosegue con opere del Novecento di artisti modernisti storici e contemporanei come Giacomo Balla, Mirosław Bałka, Joseph Albers, Frank Stella e Shusaku Arakawa, in dialogo con un volume ottocentesco di Michel Lévy.
La seconda sala della mostra, invece, ospita le foto dell’artista americana e pioniera del femminismo Judy Chicago, il video di Diana Thater intitolato “Surface Effect” e il modello originale dello “Spectral Passage“, il gigantesco arcobaleno percorribile che l’artista lituana Aleksandra Kasuba realizzò nel 1975 per il “Rainbow Show” al De Young Museum.
Nel corso dei mesi di esposizione, “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arte e scienza” si espanderà oltre i confini del MUDEC, allargandosi anche agli spazi del Museo di Storia Naturale, raggiungendo – da aprile 2023 – anche gli spazi pubblici dell’ex Ansaldo, dove verrà inaugurato un murale di Flavio Favelli, realizzato in collaborazione con Base e con la curatela di Alice Cosmai.
L’opera – che rielabora 30 passaporti di diversi paesi del mondo, riprodotti in una gamma di colori che richiama il gradiente dell’arcobaleno – ha come tematica l’identità, la cittadinanza e l’incrocio di popoli e culture.
La mostra “Rainbow. Colori e meraviglie tra miti, arte e scienza” è visitabile tutti i giorni – ad ingresso gratuito senza prenotazione – presso le sale del MUDEC di via Tortona 56: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30.