giovedì, Dicembre 12, 2024
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Agopuntura: dalla tradizione alla medicina del futuro

L’Agopuntura sta vivendo un buon momento tra conferme scientifiche e crescita di “appeal” da parte dei pazienti. Sempre più medici stanno abbracciando questa disciplina complementare cinese che affonda le sue radici nel passato.

“Premesso che la Medicina moderna – osserva la Dottoressa Antonella Memmo, Medico Chirurgo a Milano – Specialista in Anestesia e Rianimazione – Agopuntore – è arrivata ad un livello di efficacia molto significativo, con protocolli di cura importantissimi come trapianti di organi ed interventi estremamente complicati, non va comunque dimenticato che il bisogno di salute non è diminuito. Un valido motivo per rivolgersi anche ad altri tipi di metodiche come l’Agopuntura per trattare, ad esempio, il dolore: opzione terapeutica considerata molto utile per il benessere del paziente”.

Dottoressa Antonella Memmo, Medico Chirurgo a Milano, specialista in Agopuntura

Agopuntura: antica “mediCina”, una risorsa per il paziente

L’Agopuntura esiste da millenni: le sue origini risalgono ad un passato molto remoto. Nel nostro Paese il primo ambulatorio pubblico di questa disciplina risale al 1800. Nonostante questa storicità, si tratta comunque di una materia sempre in continuo sviluppo. La particolarità di questa procedura è che tratta il sistema nervoso, molto difficile da colpire con i farmaci, attraverso scariche elettriche che producono stimoli profondi che attivano appunto il sistema nervoso, che è il centro nevralgico di tutto il nostro corpo. E’ importante  formare i medici per far loro comprendere quanto possa essere utile integrare alle metodiche tradizionali, anche questa tecnica e non solo per problemi ritenuti non gravi. Alla luce di questo, sempre più clinici desiderano conseguire un master universitario oppure un diploma di formazione in Agopuntura, disciplina considerata a tutti gli effetti una reale medicina complementare nel senso che si presta a “completare” l’azione terapeutica considerata la più utile per il paziente.

“Va ricordato che anche pazienti oncologici o affetti da patologie gravi – prosegue Antonella Memmo – possono trarre grande giovamento da questo tipo di tecnica. Attraverso l’Agopuntura integrata con altre discipline, si può veramente dare un grande aiuto al paziente. Per esempio, a coloro che si sono appena sottoposti ad un intervento chirurgico in quanto la procedura migliora il microcircolo dell’area dell’intervento e consente un recupero funzionale accelerato della parte operata, una corretta cicatrizzazione della ferita, oppure per alleviare il dolore senza necessariamente utilizzare farmaci. Con l’Agopuntura si possono risolvere diversi tipi di problemi ed innalzare in maniera significativa la qualità della vita delle persone affette da diverse patologie. Essendo anche anestesista – continua il clinico – ne sto vedendo e trattando parecchi con questa tecnica, constatando ottimi risultati”.

Quali sono i vantaggi di un trattamento con l’Agopuntura e come agisce questa metodica

Questa medicina complementare punta a ristabilire l’equilibrio del flusso dell’energia vitale attraverso la stimolazione di alcune zone specifiche chiamate “punti di agopuntura” o “agopunti”. La metodica dà la possibilità (come accennato) di non utilizzare i farmaci o ridurne il dosaggio quando questi non possono essere completamente eliminati. Va comunque sottolineato che l’Agopuntura non cura una malattia organica conclamata, ma può alleviare alcuni sintomi fastidiosi. In questo senso trova un suo utilizzo pratico anche negli anziani, sovente portatori di malattie croniche e spesso sottoposti a  più terapie con effetti collaterali pesanti: il suo utilizzo porta vantaggi anche in termini di sicurezza evitando il sovraccarico da farmaci.

Molto spesso le persone anziane vivono gli ultimi anni della loro vita in una condizione di disabilità – ammonisce la Dottoressa Memmo – basta pensare all’artrosi, patologia assai diffusa tra la popolazione anziana, per la quale si ricorre spesso all’assunzione di antinfiammatori e, a catena, di antipertensivi, diuretici e gastroprotettori. Evidenze scientifiche avvalorano, in patologie croniche come l’artrosi, l’efficacia dell’Agopuntura a scopo antalgico, grazie alla quale potrebbe essere meglio controllato il dolore e di conseguenza ridotta l’assunzione di medicinali. Un esempio analogo viene dall’emicrania, un problema comune della popolazione a seguito del quale ci si rivolge sempre più spesso all’agopuntore. La letteratura indica che la terapia con gli aghi per questa patologia consente un efficace controllo del dolore (con una riduzione dell’80% dei farmaci assunti) e delle crisi. Ottimizzare la terapia per questo tipo di disturbo, anche con l’aiuto dell’Agopuntura, significa un minor consumo del farmaco e un non trascurabile risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale.

Come si svolge una visita presso un medico Agopuntore

La prima visita è simile a quella praticata da qualsiasi altro specialista.
Il medico agopuntore valuta i sintomi, la storia clinica del paziente, gli esami di laboratorio e quelli strumentali diagnostici. Al termine del colloquio viene impostata la terapia in base al quadro clinico dell’individuo e si procede all’esecuzione del trattamento di Agopuntura. Nel corso della visita, particolare attenzione viene dedicata agli stili di vita, all’esame della lingua e del polso radiale (frequenza e caratteristiche delle pulsazioni). Nell’esecuzione dell’Agopuntura, sono comunque importanti la conoscenza della teoria della Medicina Cinese, la capacità di elaborare correttamente la diagnosi e il saper localizzare i punti essenziali di Agopuntura.

Che cosa cura l’Agopuntura

Questa metodica può essere applicata come terapia del dolore specie in caso di cefalee, problemi vertebrali, articolari, muscolari, nevriti, dolori post-traumatici. La scienza conferma che questo trattamento è efficace nei casi di ansia e depressione e in molti squilibri che riguardano il sistema nervoso. L’Agopuntura ha applicazioni anche in ambiti trattati dalla stomatologia, l’otorinolaringoiatria, la ginecologia, l’oculistica e la medicina estetica. In campo anestesiologico, l’analgesia (annullamento o riduzione della sensibilità al dolore) la tecnica trova una sua indicazione, da sola oppure combinata con farmaci, nell’intento di evitare le complicazioni che facilmente insorgono nel caso di pazienti particolarmente sensibili ai farmaci. Non va dimenticato che l’Agopuntura è utilizzata anche in campo veterinario.

Come agisce l’ago sul paziente

Ogni punto di Agopuntura, quando stimolato, produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine (sostanze chimiche prodotte dal cervello). L’inserzione dell’ago – sterile e monouso – è privo di principi attivi, non inocula alcuna sostanza chimica nell’organismo ed ha molteplici effetti biologici. La ragione? Andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene (“sostanze” generate direttamente dall’organismo), rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale e un’azione sulla conduzione elettrica nervosa. Gli aghi, che possono essere manipolati sia manualmente che attivando la stimolazione elettrica,  rimangono infissi nei punti giusti mediamente venti-venticinque minuti (salvo casi particolari). L’inserzione, se praticata in modo corretto, può essere un po’ fastidiosa, ma non dolorosa. Durante tale periodo il paziente avverte un piacevole e profondo senso di rilassamento e spesso si addormenta.

Dottoressa Antonella Memmo, gli agi vengono inseriti nelle zone del dolore?

La distribuzione degli aghi sul corpo non è strettamente legata alle zone colpite dal dolore. Un esempio? In caso di una cefalea, gli aghi non vengono posizionati solo sulla testa, ma anche sugli arti superiori e inferiori. E’ questa una caratteristica dell’Agopuntura che spesso sorprende il paziente il quale deve essere consapevole che tale spartizione risponde a precisi e documentati dettami neuro-fisiologici.

Quante sedute di Agopuntura sono necessarie per ottenere dei benefici?

Il numero e il ritmo delle sedute variano a seconda della gravità della malattia trattata e della risposta da parte del paziente. Le patologie acute hanno bisogno di poche sedute ravvicinate (due-tre alla settimana) mentre quelle croniche necessitano di un maggior numero distanziate nel tempo (una alla settimana). In genere nelle patologie croniche, segni di miglioramento si possono riscontrare entro la quinta/sesta seduta. Sempre in quest’ultime, per stabilizzare i risultati, vengono eseguite “sedute di mantenimento” intervallate nel tempo il cui numero è stabilito dal medico agopuntore. I cicli terapeutici possono essere eseguiti più volte l’anno. La frequenza dei trattamenti è fondamentale soprattutto all’inizio in presenza di dolore. Parlando di allergie stagionali, che possono influenzare pesantemente la vita di chi ne soffre, sono consigliati cicli ripetuti di cinque-sei sedute a scopo preventivo.

Info: Dottoressa Antonella Memmo – Medico Chirurgo a Milano, Specialista in Anestesia e Rianimazione, Agopuntore  – memmo.anto@gmail.com

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