di Stefania Bortolotti
Fino dalla sua nascita la Fondazione F.I.R.M.O. ha coltivato il sogno di un laboratorio di ricerca che si occupasse di trovare soluzioni innovative nel campo della biologia cellulare. Se nel decennio trascorso dalla sua nascita F.I.R.M.O. si è affermata come protagonista nel campo della formazione e dell’informazione nel campo delle malattie dell’osso, un ultimo passo andava fatto perché la Fondazione assumesse un ruolo di spicco anche nel mondo della ricerca.
Questo progetto è stato fortemente voluto dal Presidente della Fondazione, la Professoressa Maria Luisa Brandi (nella foto), Professore Ordinario di Endocrinogia e Malattie del Metabolismo presso l’Università di Firenze ed è proprio grazie alla sua determinazione e alla sua fede nella scienza che questo sogno ha potuto finalmente prendere vita.
Il partner ideale per la nascita di questo progetto è stato individuato nell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze in una collaborazione con F.I.R.M.O., avrebbe potuto mettere a disposizione del know-how della Fondazione i suoi ambienti, in modo che i due Istituti potessero fattivamente cooperare.
Finalmente, dopo otto anni di attese e speranze, il laboratorio FirmoLab ha visto la luce. Si tratta di un’indubbia eccellenza italiana, un fiore all’occhiello per la ricerca del nostro Paese.
I progetti di ricerca che F.I.R.M.O. svilupperà nel laboratorio sono all’avanguardia nel panorama della ricerca sulla riparazione ossea, e nello specifico riguarderanno lo studio di biomateriali destinati a intervenire sulla riparazione dei tessuti molli e mineralizzati.
I risultati di questa ricerca andranno a dare risposte concrete a tante categorie di persone sofferenti, contribuendo a offrire una soluzione a tante patologie che determinano la necessità di riparazioni tissutali, o a menomazioni gravi causate da grandi traumi e interventi per malattie oncologiche.
I recenti sviluppi della ricerca nel settore dei biomateriali lasciano prevedere un progressivo incremento di interesse per queste tecnologie innovative, che saranno sempre più utilizzate. Un laboratorio che operi in tale settore di indagine si pone senz’altro come modello e punto di riferimento per tutto il mondo della ricerca italiana e non solo.
Il laboratorio, che non compie sperimentazioni su animali, ma si basa su ricerche nel campo cellulare e molecolare, è equipaggiato con le strumentazioni più avanzate, tali da consentire agli scienziati di essere immediatamente operativi.
La collaborazione con le istituzioni scientifiche e accademiche sarà la parola d’ordine, che guiderà le interazioni del laboratorio con il territorio. Questo permetterà di instaurare un sistema virtuoso, in grado di amplificare le possibilità di ricerca in un campo quanto mai fecondo della biologia e della medicina con sicure positive ricadute nel campo della ricerca, della salute e dell’industria farmaceutica e sanitaria italiana.