di Antonio Barbalinardo
La via dell’Arcivescovado, era la via posta tra la sede del Palazzo Arcivescovile e il Duomo di Milano, da domenica 21 febbraio 2016 è diventata via “Carlo Maria Martini Cardinale”. Questo è l’ultimo dei tanti segni che l’Amministrazione comunale di Milano ha voluto tributare in ricordo del Cardinale Carlo Maria Martini che è stato per oltre 22 anni vescovo e pastore dell’Arcidiocesi di Milano. Un omaggio particolare che cade a pochi giorni di quello che era il giorno del compleanno di Martini, il 15 febbraio e a tre anni e mezzo dalla sua dipartita avvenuta il 31 agosto 2012.
Chi era e chi è stato il Cardinale Carlo Maria Martini? Carlo Maria Martini era un piemontese della classe 1927, fu ordinato sacerdote il 13 luglio 1952, fu un gesuita, uno studioso, un biblista, un professore e rettore della Pontificia Università Gregoriana di Roma fino alla nomina a Vescovo.
Il 29 dicembre 1979, per volere dell’allora pontefice Papa Giovanni Paolo II, fu eletto Arcivescovo di Milano e ordinato Vescovo nella basilica di San Pietro il 6 gennaio 1980.
Il nuovo vescovo di Milano Carlo Maria Martini, che succedeva al Cardinale Giovanni Colombo, prese possesso dell’Arcidiocesi il 2 febbraio 1980, tre anni dopo fu creato Cardinale da Papa Giovanni Paolo II nel Concistoro del 2 febbraio 1983 e il 6 febbraio successivo fece l’ingresso ufficiale da Cardinale nel Duomo di Milano. Molti milanesi e non, l’hanno conosciuto con l’opera e l’impegno che ha svolto da grande Pastore della Chiesa lombarda e universale.
La cerimonia per la dedicazione della via al Cardinale Martini è stata preceduta dalla celebrazione della Santa Messa in Duomo concelebrata dal cardinale Angelo Scola, dai Vescovi Mario Delpini, Giuseppe Merisi, Erminio De Scalzi, Paolo Martinelli, Angelo Mascheroni, dai Monsignori del Capitolo del Duomo e da numerosi sacerdoti tra cui Padre Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti sociali e vicedirettore della Fondazione Cardinale Carlo Maria Martini. Dopo la Santa Messa, il cardinale Angelo Scola con tutti i presbiteri, in corteo si sono portati presso la tomba del Cardinale Martini per un momento di preghiera.
Questo è stato il rito religioso all’interno del Duomo, dove dopo all’esterno, nella già via dell’Arcivescovado è seguita la cerimonia della scopertura della lapide marmorea con incisa il nuovo nome della via “Carlo Maria Martini Cardinale”.
La cerimonia è stata semplice ma intensamente seguita da tutti i presenti, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Scola con il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e Giovanni Facchini Martini, nipote del Cardinale Martini hanno svelato così la targa marmorea. Sono seguiti l’intervento del Sindaco Giuliano Pisapia che ha riferito delle difficoltà tecniche amministrative nel poter cambiare il nome di una via ed ha aggiunto: “Alla fine siamo riusciti a portare a compimento quello che i milanesi e non solo, i credenti e non solo, volevano da qualche tempo per ricordare un grande uomo qual è stato il Cardinale Carlo Maria Martini”. Nell’omelia tenuta in Duomo Sua Eminenza Angelo Scola aveva detto: “La figura di Martini ci offre un testimonianza attuale di cosa sia il bene e di come vivere la santità nella quotidianità”. Il cardinale Angelo Scola nell’intervento durante la
cerimonia ha detto: “Dedicare la via dell’Arcivescovado al Cardinale Carlo Maria Martini è un segno per la chiesa ambrosiana, per tutta la città e per il territorio ambrosiano dove sono certo che avrà eco in Italia e non solo”.
La sorella del Cardinale Martini la Signora Maris nel suo intervento ha riferito che il prossimo anno, suo fratello avrebbe compiuto 90 anni e così ha chiesto che sia organizzato per l’occorrenza un grande convegno nella sua memoria, ha inoltre fatto riferenti al momento di quando due terroristi andarono in arcivescovado e consegnarono delle armi, da quel momento iniziò la fine del terrorismo e iniziarono con lui colloqui e incontri riservati iniziando un dialogo con le vittime e gli stessi terroristi.
Lungo la via, davanti alla targa marmorea, moltissimi erano i comuni cittadini uniti ai familiari del Cardinale Martini, alle autorità militari e istituzionali che hanno seguito la cerimonia della dedicazione della via al Cardinale Martini. C’erano diversi rappresentati del mondo politico, religioso e associativo sociale e culturale, menzionarli tutti l’elenco sarebbe molto lungo. Questa è stata la bella cerimonia dedicata al ricordo del Cardinale Carlo Maria Martini.
Nel concludere quest’articolo desidero riportare alcuni ricordi personali sul Cardinale Martini.
Nel periodo pastorale di Martini, dalla metà degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, allora mi sono formato nel seguire la sua “Scuola della parola”.
Come non ricordare le serate trascorse in Duomo, in particolare durante il periodo di Quaresima, il Duomo era gremito di fedeli e noi giovani di allora eravamo seduti per terra ad ascoltarlo e a pregare con Lui.
Ho avuto la gioia e il piacere di conoscere il cardinal Martini nel leggere i suoi tanti libri, con le sue lettere pastorali, con le sue lezioni ai corsi alla formazione sociopolitica, e anche nell’incontrarlo durante le sue visite ufficiali e non, presso l’Istituto Luigi Palazzolo di Milano, in particolare quando veniva a trovare i sacerdoti anziani lì ricoverati nella Casa di riposo.
Ricordo inoltre di un momento, dove mi sono trovato casualmente presente il 24 giugno 1990 in occasione della consacrazione a Vescovo di Monsignor Angelo Mascheroni. Allora avevo accompagnato don Giuseppe Galli vecchio parroco di San Giovanni Battista di Sesto San Giovanni e monsignor Giacomo Marelli a tale consacrazione, eravamo dietro l’altare e stavamo andando nei posti assegnatoci, il Cardinale Martini era già lì e noi stavamo passando nel frattempo arrivarono il Cardinale di Bologna Giacomo Biffi e il Cardinale di Torino Giovanni Saldarini, m’incuriosi e mi fece piacere il come si salutarono e abbracciarono fraternamente dicendosi: “La chiesa milanese saluta la Chiesa bolognese e torinese e così dissero entrambi scambiandosi il saluto”.
Il Cardinale Martini per me allora fu un faro da seguire, eravamo nella metà degli anni ’90, anni particolari dove erano caduti i grandi partiti storici; ci fu così un momento di sbandamento, di incertezze e dubbi. Allora avevo da poco iniziato il mio impegno politico, riferii a Sua Eminenza di questi dubbi con una lettera, arrivò dopo un po’ la sua risposta che riportava: “La ringrazio di avermi parlato dei suoi dubbi ed incertezze. Non è tanto importante la scelta di campo quanto, invece il ritrovarsi insieme sui valori della fede cristiana. La invito ad attingere, nella preghiera e nell’Eucarestia, la fiducia per continuare nell’impegno, cercando di vivere lo spirito delle beatitudine evangeliche”.
Ecco questo è stato il Cardinale Carlo Maria Martini che sapeva ascoltare e confrontarsi con tutti e aveva per tutti sempre una giusta risposta.