venerdì, Novembre 22, 2024
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La regina Teodolinda (570 – 627)

di Carlo Radollovich
A partire da domani pomeriggio,16 ottobre, sarà possibile visitare gratuitamente (soltanto a partire da sabato – dalle 9 alle 18 – si pagheranno 8 euro per persona) la splendida cappella Zavattari del Duomo di Monza, che offrirà la magnifica vista del completo restauro degli affreschi.
Curati con infinita pazienza da Anna Lucchini, a capo di una squadra tutta al femminile, questi capolavori dell’arte tardo gotica sono stati meravigliosamente restituiti alla città di Monza, come se uscissero appena dipinti dalle esperte mani dei Zavattari. I colori appaiono ancora più vivi e suggestivi grazie ad uno speciale sistema di illuminazione denominato “Monza Method”, composto da lampade led regolabili, le quali riescono ad emozionare il visitatore grazie a cambi di diversa intensità luminosa.
Tali affreschi, commissionati da Filippo Maria Visconti per celebrare le nozze della figlia Bianca Maria con il duca Francesco Sforza, il cui restauro è durato sette anni per un costo complessivo di 3 milioni di euro circa, hanno per indiscussa protagonista Teodolinda, la famosa regina dei longobardi, in prime nozze sposa di Autari e in seconde di Agilulfo.
Riteniamo utile per il lettore un breve riassunto storico di questo importante personaggio, cattolico, anche se inizialmente aderente allo scisma dei Tre Capitoli (divisione avvenuta all’interno della Chiesa tra i secoli VI e VII).
Nasce a Ratisbona, in Baviera, e sin da piccola mette in mostra una straordinaria intelligenza unita ad una bellezza non comune. Il matrimonio con Autari (morto probabilmente avvelenato nel 590), viene celebrato per motivi essenzialmente politici, poiché, da parte longobarda, viene ricercata l’alleanza con i Bavari al fine di controbattere le insistenti minacce dei Franchi.
Rimasta vedova, la regina riesce a conquistare il cuore dei Longobardi, tanto che il popolo stesso, desideroso di una nuova guida, la invita a scegliersi un nuovo marito e perciò un nuovo re. La scelta cade su Agilulfo, duca di Torino, e il matrimonio viene celebrato a Lomello (oggi in provincia di Pavia) nello stesso anno della morte di Autari.
Teodolinda influisce saggiamente sulle scelte politiche del nuovo re e avvia un nutrito scambio epistolare con il papa Gregorio Magno, tanto che il figlio Adaloaldo verrà battezzato secondo il rito cattolico.
Deceduto Agilulfo nel 616 per morte naturale, Teodolinda regge il potere con autorevolezza accanto al figlio non ancora maggiorenne e, come reggente, tende ad appoggiare sempre più la Chiesa cattolica.
Purtroppo, nel 624, scoppia una ribellione tra i duchi longobardi, contrari ad una definitiva pacificazione con Roma: Adaloaldo viene detronizzato e il trono occupato dal cognato Arioaldo. Nel 626 muore Adaloaldo, avvelenato, e l’anno seguente scompare anche Teodolinda. Successivamente verrà venerata come beata, anche se il suo culto non è mai stato confermato ufficialmente dalla Chiesa.

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