di Carlo Radollovich
Da alcuni mesi si sapeva che questa importante strada di collegamento non sarebbe stata completata per l’inaugurazione dell’Esposizione Internazionale.
Ovviamente, ora si teme che lo smaltimento del traffico proveniente da nord, e non solo, si presenterà problematico sin dal prossimo 1° maggio, creando notevoli difficoltà di circolazione. Di chi la colpa ? Si sottolineano, tra l’altro, i pesanti ritardi con cui erano state assegnate le aree per la realizzazione dell’opera, nonché il fallimento di una delle imprese impiegate, ma resta in ogni caso l’amara constatazione che la Zara-Expo (unitamente alla linea 4 della metropolitana) non verrà ultimata per tempo.
E non va dimenticato che l’opera era stata inserita nell’elenco degli interventi infrastrutturali essenziali per Expo. Inoltre, ci si domanda: non esisteva il ben noto cronoprogramma da rispettare tassativamente?
Il parere espresso dai tecnici, i quali affermano che la stragrande maggioranza dei visitatori non giungerà a Rho in auto, non convince la maggior parte dei cittadini. E’ vero che, come annunciato dalle Ferrovie dello Stato, da maggio a ottobre giungeranno a Milano, ogni giorno, più di duecento treni, ma la Zara-Expo avrebbe avuto il compito di attenuare e soprattutto di suddividere, almeno in parte, la ressa di turisti e di operatori economici che si riverseranno sull’Esposizione.
Esiste poi, sempre a proposito della Zara-Expo, una discrepanza sensibile in tema di avanzamento paritetico dei lavori, impostati su due grandi lotti. Infatti, mentre quello con partenza via Eritrea per proseguire poi verso Quarto Oggiaro e largo Boccioni è praticamente ultimato, quello che assicurerà il congiungimento con via Stephenson (raccogliendo le auto provenienti dalle autostrade A4 e A8 e prevedendo il complicato sottopassaggio della ferrovia) risulta in notevole ritardo.
Purtroppo, non si tratta dell’unico intoppo verificatosi sulla via dell’Expo e poiché le varie anomalie, ritardi o incomprensioni interne in cui si è incorsi, vengono segnalate anche all’estero, ci rendiamo conto come la nostra organizzazione non sempre abbia brillato per lucidità operativa. Speriamo vivamente di rifarci nel corso del semestre maggio-ottobre, riscuotendo successi per tutti coloro che, in ogni ambito, hanno lavorato per l’Esposizione con la più ampia professionalità.