La tassa americana sui veicoli e sui componenti relativi cala dal 27,5%, originariamente previsto, al 15% , allineandosi sul grosso degli addebiti, ma ciò significa un’autentica stangata per noi, se raffrontiamo questa misura con il 2,5% fissato da Biden. E se si dovesse procedere ad una correzione del tasso, tenendo presente che alcune parti di autovetture fossero state fabbricate in alluminio ? Infatti, la parte parziale del dazio si assesterebbe sul 50%.
Rammentiamo che anche la tassa sull’acciaio è in ogni caso del 50%. Occorre qui effettuare un’osservazione: la Cina, non trovando più sbocchi verso gli Stati Uniti, potrebbe riversare questo prodotto sull’Europa e in questo caso occorrerebbe mettere in pratica autentiche misure di salvaguardia.
Un appunto sull’agroalimentare. Sicuramente riceveremo numerosi prodotti dagli USA e dovremo prestare la massima attenzione affinché gli stessi mettano in evidenza un’identica qualità rispetto alla nostra nonché la massima sicurezza a tutela dei nostri cittadini. Inoltre, tenuto conto che dagli USA riceveremo grandi quantità ad esempio di aragoste, verdura fresca, latticini e carne di maiale, occorrerà monitorare accuratamente questa supplementare apertura di mercato.
Sappiamo purtroppo che sul vino esportato non sarà prevista alcuna esenzione. Ciò causerà una forte difficoltà nella commercializzazione del vino stesso e dei liquori. La stessa preoccupazione ci viene segnalata dalla Francia, la quale vede a rischio l’export di champagne negli States e di altre bollicine non solo a prezzo elevato.
Un certo relax finanziario ci viene assicurato sulle forniture di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Infatti, pur restando onerosa la percentuale fissata al 15%, ricordiamo che, prima di questo accordo, la percentuale era stata fissata al 25%. Insomma, i produttori di questi articoli, pur non effettuando salti di gioia, riusciranno a piazzarli sul mercato americano a costi abbastanza contenuti.
Vi sono poi ulteriori esenzioni, ancora in fase di studio, per certi settori. Ma per una serie di prodotti strategici (vedi ad esempio aeromobili, prodotti farmaceutici generici, risorse naturali tra cui il sughero) vi sarà una totale esenzione di dazio. Ci consola il fatto che, non per i prodotti già inseriti, si prosegua nella negoziazione. Ma possiamo fidarci di Trump ? Siamo certi che, dopo alcune concessioni formulate, non possa effettuare qualche passo indietro ?