venerdì, Ottobre 3, 2025

Il nuovo CD di Ludovica Burtone “Migration Tales”

Prosegue con successo l’operazione di ricerca musicale di Ludovica Burtone con il suo nuovo CD “Migration Tales”. Una esplorazione artistica che si spinge oltre certi confini e che potrebbe non essere facile da comprendere appieno, visto che affronta con coraggio ambiti diversi che vanno dal  contemporary all’avant-garde jazz, con inserti e allusioni alla musica colta, alle sonorità tradizionali. Sempre attenta a farsi ispirare da soluzioni timbriche, armoniche, melodiche anche imprevedibili e spiazzanti e, per certi aspetti, spregiudicate.

Ludovica Burtone, compositrice e violinista, oltretutto è un personaggio che ha anche una notevole sensibilità per la realtà sociale che la circonda, soprattutto quella più dolente che riguarda il fenomeno dell’immigrazione e dei conflitti e dei drammi che al suo interno vengono vissuti quasi quotidianamente soprattutto dalle donne.

Lo dice lei stessa quando confessa che l’album realizzato  con il supporto della Café Royal Cultural Foundation e di New Music USA (due organizzazioni molto impegnate nella promozione dell’arte innovativa) “è un tributo al coraggio e alla resilienza degli immigrati ovunque nel mondo”. Problema che addirittura sembra acuirsi in questi ultimi tempi considerate le politiche più restrittive che sembrano profilarsi all’orizzonte della scena politica.

Comunque sia, non manca l’ottimismo che arriva dalla musica, uno strumento che può essere effettivamente considerato come un “motore di libertà” per la sua capacità di unire le persone, esprimere il dissenso, amplificandone la voce, e ispirare il cambiamento, arrivando a sfidare le strutture oppressive.

I cinque musicisti che hanno collaborato alla realizzazione del nuovo CD di Burtone simboleggiano bene la realtà cosmopolita del gruppo. Insomma, un ensemble eterogeneo che esemplifica nel modo migliore il dialogo multiculturale che sta alla base di “Migration Tales”. Si tratta più precisamente di Milena Casado (flicorno), che viene dalla Spagna come Marta Sánchez (pianoforte), Julieta Eugenio (sax tenore) che viene dall’Argentina, Tyrone Allen II (contrabbasso) dagli Stati Uniti e Jongkuk Kim (batteria).dalla Corea del Sud

I sette brani dell’album, di cui cinque sono opera della stessa Burtone – uno “Agua e Vinho” è di Egberto Gismonti, “Our Voices” è realizzato con la collaborazione di Soundscape Artist Cleo Reed – sono dedicati “a chi si sente sospeso tra due mondi, a chi cerca un luogo dove sentirsi a casa e a chi trova la forza nel proprio percorso. Ogni brano racconta un aspetto diverso di questo viaggio, esplorando l’identità, la perdita e il senso di appartenenza”.

Molti e interessanti gli spunti offerti dai vari brani a partire da quello iniziale “Sono parole” dove da suoni, note in libertà, parole in sottofondo, emerge la forza della ispirazione e della improvvisazione. Ma ogni brano, e lo sottolinea la stessa Burtone, tocca temi sensibili come l’identità (“The name”), la rabbia e la frustrazione degli immigrati (“Is the rage”), che li portano a reinventare un nuovo approccio con la realtà, facendo sentire la loro voce per superare disuguaglianze e tentativi di emarginazione (“Our Voices”).

Per saperne di più, segnaliamo il sito dell’artista, in cui potrete ascoltare qualche brano in anteprima: https://ludovica.bandcamp.com/album/migration-tales

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